Rc auto, chip e scatole nere
2 feb 2012 | 2 min di lettura
Rc auto, chip e scatole nere contro l'evasione
La colpa per l’aumento delle assicurazioni auto viene spesso data al fenomeno delle frodi assicurative, che pare assumere ormai contorni sempre più preoccupanti. Per questo il Governo Monti ha incluso nella bozza del decreto sulle liberalizzazioni alcuni provvedimenti anti-evasione. Quali sono questi rimedi? Contrassegni elettronici e scatole nere, soprattutto.
Partiamo dai primi. Addio ai talloncini cartacei dell'assicurazione in bella mostra sul parabrezza. La carta con impresso il logo dell'assicurazione, targa del veicolo e scadenza della polizza dovrebbe essere sostituita da un chip elettronico leggibile da tutti i dispositivi per rilevare traffico o velocità. Un dispositivo elettronico che, insomma, possa essere rilevato automaticamente da autovelox, tutor o telecamere installate su strade, autostrade o Ztl urbane. Un modo per sveltire anche le procedure di verifica circa il possesso e la validità della polizza auto.
La seconda mossa contro l’evasione delle assicurazioni (fenomeno che in Italia, secondo i dati dell'Aci, coinvolge 3,5 milioni di automobilisti) è racchiusa nella possibilità di avere degli sconti sulla polizza Rc auto. Il provvedimento governativo stabilisce che lo sconto potrebbe essere applicato se chi sottoscrive la polizza accetta di guidare dopo aver installato sul veicolo dei dispositivi elettronici” come la “scatola nera” o dispositivi equivalenti. L'installazione sarebbe a carico delle compagnie assicurative le quali in cambio dovranno applicare lo sconto sulla tariffa dell'Rc auto.
Questa della scatola nera è una pratica utilizzata già da parecchi anni da molte società: per renderla effettivamente operativa il governo dovrebbe fissare con apposito decreto le caratteristiche minime che i dispositivi di controllo devono avere in modo da poter essere considerati idonei, dando accesso agli sconti previsti.
Un'iniziativa simile era stata sperimentata nel 2007 con la Check Box: si trattava di un progetto targato Isvap che all'epoca coinvolse 13 assicurazioni sparse in Italia. L'iniziativa Isvap definì uno sconto minimo del 10% che poteva essere applicato ai 1.700 assicurati che aderirono all’iniziativa. I dati che l'Isvap ha divulgato, aggiornati al 2010, dicono che la maggior parte delle assicurazioni che hanno aderito al progetto in realtà ha applicato lo sconto del 10% anche che se la scatola nera l'hanno usata soprattutto i guidatori più maturi, quelli tra i 55 e i 65 anni, categoria peraltro considerata di per sé poco rischiosa. I guidatori più giovani invece non hanno gradito l'installazione di questi dispositivi di controllo pur accettando comunque di vederseli installare in macchina pur di avere lo sconto. Questo per dire che se il governo Monti vuole ampliare il bacino d'utenti dovrà fissare uno sconto minimo abbastanza sostanzioso, in modo da attirare il maggior numero possibile di automobilisti, compresi i più giovani.
di Franco Canevesio
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