Automobilisti attenti alle finte multe
24 apr 2025 | 2 min di lettura
È l’ultima moda. O meglio, è l'ultima pessima tendenza che si sta facendo largo nel mondo degli automobilisti, o meglio ancora, nel mondo di quanti cercando di truffare automobilisti e magari anche assicurazioni. Rc auto a parte, qui parliamo di un nuovo modo di fare phishing, la truffa realizzata tramite internet con cui il malfattore tenta di ingannare la vittima per estorcergli informazioni personali e, soprattutto, dati finanziari. Ebbene l'ultima moda in fatto di truffe sono, le finte multe.
La truffa delle finte multe
In sostanza, la truffa è quella di inviare solleciti di pagamento per contravvenzioni non pagate prima che scattino penali e interessi. Sfruttando il nome di “PagoPA”, la piattaforma nazionale che permette di pagare tasse, tributi, imposte alla pubblica amministrazione, si stanno moltiplicando le segnalazioni di messaggi diffusi attraverso email o sms che inducono all’inganno gli automobilisti. Come? Semplice: attraverso “solleciti di pagamenti non dovuti con la minaccia di sanzioni aggiuntive”, tutti relativi a presunte multe stradali non pagate.
Sembra vero… I malfattori, sia chiaro, agiscono a regola d’arte, con tanto di indicazioni di importi, numeri di pratica e date di scadenza (sempre imminenti). Questo pur di spingere gli ignari automobilisti a saldare quanto dovuto (o meglio: non dovuto) in fretta, inserendo i dati della propria carta di credito su un sito molto simile a quello di PagoPA.
La strategia dell'ansia
La strategia è sempre quella di generare l’ansia in chi riceve il messaggio: qualcuno che, come tutti del resto, non è mai del tutto sicuro di non aver ricevuto una multa. Con l'ansia in corpo il malcapitato in genere viene spinto a risolvere la situazione per evitare problemi ulteriori: e, invece, i veri problemi arrivano dopo, quando si è pagato qualcosa a qualcuno che indebitamente riceve la somma.
Consigli pratici
Secondo i consigli pratici degli esperti, ovviamente il primo è di non inserire mai nessun dato sul sito che viene indicato (dal malfattore): per avere la certezza che non si tratti realmente di una contravvenzione è bene prestare attenzione al mittente della comunicazione, perché quelli realmente inviati dalla piattaforma PagoPA partono quasi sempre da indirizzi come noreplay-checkout@ricevute.pagopa.it. È sufficiente già questa mancanza per capire se la multa sia vera o un tentativo malevolo di phishing. Altro controllo da fare quello dell’url prima di cliccare su qualsiasi tipo di link, leggendo attentamente il testo dell’email ricevuta verificando che la corrispondenza, il logo e il contesto siano corretti. In caso di dubbi, meglio evitare.
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