Assicurazioni, Ivass: le opportunità delle polizze salute
10 apr 2017 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Assicurazioni, Ivass: le opportunità delle polizze salute
Dall'entrata in vigore dell'ultima grande riforma sulle pensioni targata Monti-Fornero le aspettative per i lavoratori di passare una vecchiaia serena si fanno sempre più fievoli. Se prima la pensione ammontava a circa l'80% degli ultimi 5 stipendi, con le nuove norme ottimisticamente si può pensare di arrivare al 55-60% della media degli stipendi di tutti gli anni lavorativi. A questo si aggiunge un Sistema Sanitario Nazionale sempre più precario con una spesa ad oggi per le casse dello Stato di 150miliardi di euro e in costante aumento.
Di fronte a un panorama del genere molti guardano all'assistenza privata per garantirsi una terza età dignitosa. Non a caso negli ultimi anni si è assistito a un aumento sostanzioso delle assicurazioni nel ramo vita-salute. A sottolineare ulteriormente l'importanza di questo settore è il presidente dell'Ivass Salvatore Rossi, durante un convegno denominato “Le assicurazioni per lo sviluppo del Paese” del 5 aprile scorso: le opportunità vanno rintracciate soprattutto in “tre esempi molto importanti, in altrettanti campi fondamentali per la vita umana: la salute, la vecchiaia, i disastri naturali. Lo spirito è appunto quello di capire come le assicurazioni possano aiutare famiglie e imprese a pensare al futuro, a tutelarsi, a ridurre i rischi e, per questa via, favorire lo sviluppo del Paese”.
La spesa privata nel ramo salute sta crescendo, oltre il 40% di questa è rappresentata dai fondi sanitari integrativi che stipulano polizze collettive con delle compagnie assicurative; poi vengono i fondi integrativi autoassicurati, poi ancora le polizze malattia individuali e infine, con una quota ancora molto piccola (4%) ma in aumento, le società di mutuo soccorso. Queste ultime sarebbero la forma di assicurazione classica, simile a quella vigente per la RC Auto, dove i rischi di ognuno vengono spalmati su tutti gli assicurati.
Sempre secondo Rossi “uno sviluppo maggiore delle coperture sanitarie private può essere facilitato dalla tecnologia: strumenti di diagnostica avanzata possono accrescere l'informazione sullo stato di salute degli assicurati, rendendo più agevole l’offerta e il pricing dei servizi, sempre che non siano usati per fare discriminazioni”.
In conclusione le compagnie assicurative stanno spingendo molto su questo tipo di investimento, proponendo pacchetti sempre più personalizzati e cercando di raggiungere il maggior numero di persone. Non a caso ormai si parla di “secondo pilastro” riferendosi sia alla copertura sanitaria che a quella pensionistica private come un sostegno sempre più importanti a quelle pubbliche. Una cosa è chiara: per accedere a questo tipo di prodotti il modo migliore è quello di pensarci già in età lavorativa dove i premi sono accessibili, non troppo costosi e permettono un accumulo significativo. Che piaccia o meno, con uno Stato sempre più deficitario nell'assistenza alla terza età, è il caso di occuparsene personalmente e progettare con attenzione il proprio futuro.
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