La riassicurazione: definizione ed esempi
La riassicurazione è una pratica assicurativa che non riguarda direttamente i consumatori, ma soltanto i rapporti tra le compagnie assicurative. Per riassicurazione si intende la riduzione dei rischi assicurati da una società assicurativa mediante la loro cessione a compagnie di riassicurazione, ossia società specializzate in questo ramo. Si tratta di uno dei settori chiave della finanza mondiale, basti pensare che Warren Buffett, uno degli uomini più ricchi del mondo, è un riassicuratore, con un patrimonio personale stimato in oltre 60 miliardi di dollari. All'inizio del 2008 ha salvato i mercati mondiali, in piena crisi subprime, riassicurando le società che assicurano i bond per 800 miliardi di dollari. Sono cifre che fanno ben comprendere l'importanza strategica di questo settore.
La riassicurazione, inventata nel XIX secolo svolge un'importante funzione di stabilizzazione del mercato. Quindi i consumatori, pur non rivolgendosi mai direttamente a un riassicuratore, spesso devono ringraziarlo se in caso di grandi catastrofi il mercato assicurativo e quello finanziario non crollano o non rimangono insolventi. Così è' stato con il grande terremoto di San Francisco del 1906 o anche dopo l'attacco al World Trade Center dell'11 settembre 2001. Usando come modello la teoria dei giochi, i matematici Powers e Shubik hanno calcolato che in un sistema economico equilibrato il numero di riassicurati deve essere sempre la radice quadrata del numero degli assicuratori. Questo vuol dire che una buona presenza di società di riassicurazione sul mercato è sempre una garanzia anche per i consumatori.
Il riassicuratore, in sostanza, si assume i rischi e gli impegni che derivano dai contratti di assicurazione da parte di un'altra società, che in questo modo, frantuma e ottimizza il rischio. La riassicurazione è in pratica l'assicurazione delle assicurazioni, che consente a quest'ultime un'assunzione più accorta dei rischi e soprattutto una gestione più serena del pagamento delle indennità. Esistono due tipi di riassicurazione: quella facoltativa, che copre un singolo rischio, e quella obbligatoria, che invece compre una vasta gamma di rischi. La riassicurazione facoltativa riguarda una singola polizza così importante e onerosa da richiedere la frammentazione del rischio che comporta, attraverso la sua condivisione con un altro soggetto (il riassicuratore, appunto). Essendo singola, il riassicuratore ha diritto ad accedere agli stessi dati in possesso dell'assicuratore. La riassicurazione obbligatoria è l'impegno a cedere una quota prestabilita del proprio portafoglio a un riassicuratore. Funziona tramite trattato o accordo economico tra le due società.
Si può distinguere inoltre fra la riassicurazione proporzionale e quella non proporzionale. Nel primo caso, il riassicuratore si offre di coprire sempre la stessa quantità di rischio, a prescindere dall'indennizzo finale. Nel secondo, invece, il riassicuratore entra in gioco una volta superata una certa cifra di indennizzo, coprendo tutta la parte restante. Esiste anche, tra i fenomeni riassicurativi, la cosiddetta retrocessione, che ha luogo quando un gruppo riassicurativo ne assicura un altro, evento inusuale ma non impossibile.
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