Negoziazione assistita obbligatoria: cosa sapere
Dal 2015 è previsto nell'ordinamento legislativo italiano una nuova modalità di accordo che permette di evitare i lunghi tempi e i costi che caratterizzano un processo che prevede risarcimento danni: la negoziazione assistita. Si tratta di un vero e proprio contratto con clausole ben precise, che punta a cercare una conciliazione per evitare di arrivare al processo vero e proprio.
Cos'è la negoziazione assistita
Molte delle cause che vengono portate avanti nei tribunali italiani riguardano controversie che oggi, grazie alla negoziazione assistita, potranno trovare una più rapida via risolutiva. La negoziazione assistita è un contratto vincolante tramite il quale, le parti coinvolte nella controversia, si impegnano a risolvere la questione non in tribunale ma in altra sede, semplicemente tramite l'assistenza dei propri avvocati.
Si può facilmente comprendere che optare per la negoziazione assistita permette di ridurre i tempi di attesa tipici dei tribunali; in tal modo le parti interessate nella negoziazione potranno trovare un accordo che, oltre ad essere di più rapida risoluzione, sarà anche più economico. Questa procedura è fortemente raccomandata soprattutto in controversie poco complesse o che presentano un controvalore non elevato, per il quale la velocità di risoluzione e la riduzione dei costi diventano elementi di convenienza per entrambe le parti.
Oltre a rappresentare un'interessante soluzione per le parti, la negoziazione assistita si presenta anche come un modo per alleggerire l'afflusso di cause di bassa complessità presso i tribunali. Tra le cause più comuni per la negoziazione assistita ci sono quelle per per sinistri stradali o per separazione consensuale.
L'accordo: la convenzione di negoziazione
L'accordo sul quale si basa la negoziazione assistita è detta convenzione di negoziazione e prevede che le parti interessante nella controversia puntino a una risoluzione non solo rapida, ma soprattutto basata sulla lealtà e sulla buona fede, elementi fondamentali per poter risolvere la controversia in via extra-giudiziaria. L'assistenza nella negoziazione viene fatta dagli avvocati che giocano pertanto un ruolo fondamentale per riuscire a far trovare un accordo tra le parti.
Per quanto la negoziazione assistita si basi sulla lealtà delle parti, non si deve credere che si tratti di una risoluzione alla buona: essa è infatti un vero e proprio contratto in cui le regole sono definite dalle parti, naturalmente restando all'interno dell'ambito normativo vigente.
Tra gli aspetti fondamentali del contratto, vi sono le date, ossia i termini entro cui espletare la procedura e l'oggetto della controversia. Già è stato evidenziato che la negoziazione assistita si presenta in tutto e per tutto come un contratto: come tale, pertanto, può essere redatto solo in forma scritta, pena il possibile annullamento delle decisioni prese dalle parti.
La procedura
Per poter effettuare una negoziazione assistita per prima cosa è necessario seguire una procedura standard, che prevede, come step iniziale, l'invio di un'informativa, ossia un documento tramite il quale l'avvocato informa il proprio cliente che è possibile risolvere la controversia evitando i lunghi tempi del tribunale e preferendo la negoziazione assistita. All'accettazione da parte del cliente, l'avvocato potrà inviare anche alla controparte l'invito a un incontro per la stipula della negoziazione al posto della procedura processuale.
Sia l'informativa che, soprattutto, l'invito alla controparte, devono essere redatti in forma scritta: all'interno del documento inviato dovranno inoltre essere indicati l'oggetto della controversia e le diciture normative atte a definire le procedure in caso di mancata risposta o rifiuto della controparte.
Se l'invito alla negoziazione assistita viene accettato si potrà procedere con l'incontro, al quale dovranno essere presenti le controparti con i propri legali.
Va subito evidenziato che non sempre questa procedura ha esito positivo: può infatti accadere che le controparti non riescano ad accordarsi e, pertanto, la negoziazione avrà esito negativo: in tal caso gli avvocati dovranno redigere quella che viene definita dichiarazione di mancato accordo, ossia un documento in cui vengono descritti i termini proposti e le motivazioni del rifiuto.
Nel caso in cui, invece, l'accordo viene raggiunto, i legali dovranno sottoscrivere, insieme alla parti, la documentazione relativa: va sottolineato che questa situazione gli avvocati avranno anche il compito di certificare che le firme depositate siano autografe.
Negoziazione assistita: facoltativa o obbligatoria?
La negoziazione assistita può essere di due differenti tipologie, ossia facoltativa oppure obbligatoria. L'obbligo di questa procedura viene definita dal legislatore: ad esempio ricade tra le opzioni di negoziazione assistita obbligatoria il risarcimento danni non superiori ai 50 mila euro in casi in cui siano coinvolti vetture su strada o natanti.
Quanto costa il procedimento di negoziazione assistita?
La legislazione vigente non prevede dei costi specifici per questo tipo di procedura: per questo motivo, prima di avviare una negoziazione assistita, è necessario che la parte si informi con il proprio legale di quale sarà la sua parcella e quali le spese, richiedendo un preventivo dettagliato e, soprattutto, scritto. Le spese, naturalmente, possono essere differenti anche a seconda del tipo di negoziazione, ossia del risarcimento richiesto.
In linea di massima si fa comunque riferimento a parametri che vengono comunemente utilizzati e che prevedono costi della prima fase, ossia di attivazione, che possono variare tra i 60 e i 1305 euro. Per quanto riguarda invece la fase di negoziazione vera e propria le spese possono andare dai 120 ai 2610 euro; infine per la fase di conciliazione sono previsti costi variabili tra i 180 e i 3915 euro.
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