Norme relative alle compagnie di riassicurazione
La riassicurazione è un rapporto tra due compagnie di assicurazione, che quindi non riguarda il cliente della compagnia di assicurazione, se non in maniera assolutamente indiretta. La norma più importante da conoscere per il consumatore in merito alle compagnie di riassicurazione riguarda proprio questo: per legge non esistono nè possono esistere rapporti diretti tra l'assicurato e il riassicuratore che si fa carico del rischio che riguarda la sua polizza. È una questione che le assicurazioni devono regolare tra loro senza alcuna influenza sul consumatore finale. La riassicurazione può però avere effetti indiretti sull'assicurato: ad esempio, un'influenza tipica della riassicurazione percepita dall'assicurato finale è l'impossibilità di avere massimali troppo alti, perchè è la stessa compagnia di riassicurazione a non volersi accollare un rischio troppo elevato e quindi impone alle compagnie di assicurazione premi di riassicurazione alti per penalizzare (e quindi scoraggiare) pratiche rischiose da un punto di vista finanziario (come, per esempio, l'assumersi rischi per un massimale illimitato). L'unica eccezione alla legge si può verificare quando vengono fatte delle leggi speciali per garantire la "massa degli assicurati" nel caso, molto raro, di grandi tracolli assicurativi. Nella normale gestione della vita assicurativa, però, il cliente si rivolge sempre alla sua compagnia di assicurazione e mai a quella di riassicurazione. Anche per questo motivo, il cliente della compagnia di assicurazione non è tenuto a conoscere la natura del contratto di riassicurazione. Queste disposizioni sono contenute, per chi voglia consultarle, nella sezione IV della parte del Codice civile sui contratti. Queste leggi sono poi state integrate dal titolo V del nuovo Codice delle assicurazioni, che regola soprattutto i requisiti che devono avere le compagnie di riassicurazione per poter garantire la copertura dei rischi delle compagnie di assicurazione.
Un discorso a parte va fatto per la riassicurazione "non tradizionale" (detta anche "finita"), che può dare adito a gestioni illecite dei bilanci. Si tratta di contratti costruiti su misura, di portata piuttosto limitata: funzionano quindi quando la quota in eccesso rispetto ai sinistri da liquidare per la compagnia di assicurazione (la parte di rischio trasferita al riassicuratore, per intenderci) è ridotta. Poco rischio, ma spalmato su parecchi anni: in questo modo il riassicuratore non si accolla rischi troppo ingenti e, allo stesso tempo, le compagnie di assicurazione evitano fluttuazioni finanziare nel lungo termine, quindi nel corso di molti anni. In questi casi, si verificano a volte situazioni in cui il margine di rischio che si prendono in carico le compagnie di riassicurazione è così ridotto che la riassicurazione non tradizionale diventa in realtà più una sorta di finanziamento e, per questo motivo, può tornare utile per una gestione occulta dei bilanci delle compagnie di assicurazione.
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