Polizza infortuni sul lavoro: cos'è e cosa copre
Per essere in regola con la normativa vigente, i datori di lavoro devono pagare, per i propri dipendenti, una polizza infortuni, che li assicuri contro eventuali incidenti più o meno gravi che si possono verificare sul lavoro, ossia durante le ore di servizio. Questa polizza viene completamente gestita dall'INAIL ed è obbligatoria per legge dal 1965.
A seconda del tipo di lavoro che viene svolto, inoltre, un lavoratore può scegliere di aggiungere, alla polizza base, una propria polizza privata. Questa scelta viene effettuata soprattutto per avere una tutela maggiore e, soprattutto, una copertura più estesa, ossia non limitata all'ambiente lavorativo.
Ma cos'è una polizza infortuni sul lavoro? Quali sono gli incidenti che sono coperti dalla polizza e quali invece quelli che non rientrano nella copertura assicurativa? Per poter rispondere a queste domande è necessario comprendere meglio come funziona una polizza infortuni sul lavoro.
Quando si parla di polizza infortuni sul lavoro, si parla di un tipo di assicurazione obbligatoria per legge. Ogni lavoratore, quindi, deve essere coperto da un'assicurazione che viene pagata dal datore di lavoro stesso e che garantisca il pagamento di un certo premio in caso dei cosiddetti infortuni sul lavoro.
Ma cosa si intende per infortunio sul lavoro? Un infortunio sul lavoro è qualsiasi tipo di incidente che provoca un danno transitorio o permanente fino, nei casi più gravi, la morte. L'infortunio sul lavoro, per essere definito tale, deve essere caratterizzato da due parametri fondamentali. Per prima cosa deve avvenire sul lavoro, sia esso un ufficio, un negozio, un cantiere o qualsiasi altro luogo in cui il lavoratore sta svolgendo le proprie mansioni richieste dal datore stesso. Il secondo elemento fondamentale che definisce l'infortunio sul lavoro è il tempo: per essere coperto dall'assicurazione, l'infortunio deve causare un danno che impedisca la guarigione in tempi inferiori ai tre giorni. Pertanto, l'infortunio sul lavoro porta a uno stop delle proprie attività per periodi di tempo superiori ai tre giorni.
Bisogna sottolineare che per infortunio sul lavoro non si deve intendere solo un problema causato da un avvenimento traumatico. Anche se si contrae una malattia in seguito a operazioni necessarie al corretto espletamento delle proprie mansioni si può parlare di infortunio sul lavoro.
Le polizze infortunio sono gestite dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione Infortuni sul Lavoro, ossia l'INAIL. L'INAIL garantisce la copertura delle spese mediche di un lavoratore infortunato, purché venga rispettata la procedura specifica richiesta, ossia vengano presentati tutti i documenti che certificano l'infortunio entro determinati tempi prestabiliti.
Oltre alla polizza obbligatoria INAIL, un lavoratore può scegliere di stipulare un contratto assicurativo privato, a carico proprio. Questa scelta è comune quando si ritiene che le condizioni assicurative dell'INAIL non siano sufficienti a garantire la massima sicurezza. Un'assicurazione privata offre maggiori garanzie e può essere estesa anche a problematiche che si verifichino fuori dell'ambiente di lavoro. A differenza della polizza INAIL, quella privata è completamente a carico del lavoratore e non del datore di lavoro.
Che cosa copre la polizza infortuni sul lavoro
Come già accennato, l'assicurazione sul lavoro è obbligatoria in Italia dal 1965. La normativa che regolamenta le modalità di stipula delle polizze e i pagamenti dei premi risale a tre anni dopo, ossia al 1968. Da allora, l'assicurazione a carico dell'INAIL è obbligatoria per ogni tipo di lavoratore, sia esso dipendente o subordinato.
A seconda del tipo di lavoro, si possono distinguere diverse categorie assicurative, a copertura dei dipendenti del settore dell'artigianato, dell'industria, del terziario o di quelle che vengono definite Altre Attività. In questa categoria rientrano tutte le attività non previste nelle categoria precedenti. La divisione nei settori permette anche di evidenziare il grado di rischio che si corre in base al tipo di lavoro che viene svolto. Nelle tabelle di calcolo del premio in caso di infortunio, infatti, viene inserito un parametro per la valutazione del fattore di rischio del lavoro: pertanto, maggiore sarà rischioso il lavoro, più elevato sarà il premio dell'assicurazione.
La nuova normativa relativa all'assicurazione dell'INAIL prevede che anche determinate malattie possano rientrare tra quelli che vengono comunemente definiti infortuni sul lavoro. Si tratta di malattie professionali, ossia originate sul lavoro ma non causate da eventi traumatici. La malattie professionali possono causare assenze dal lavoro momentanee o permanenti a seconda della gravità della malattia stessa.
L'assicurazione infortuni può coprire diversi tipi di danni: un infortunio sul lavoro e una malattia professionale, infatti, possono portare a un'inabilità temporanea o permanente. Nel primo caso, il premio sarà naturalmente limitato ai giorni di inabilità. In caso di inabilità permanente, sia per evento traumatico che per malattia professionale, invece, l'indennizzo sarà unico, ossia pagato in un'unica soluzione.
Va sottolineato che l'assicurazione INAIL non garantisce solo la copertura per il dipendente, ma copre anche le responsabilità civili del datore di lavoro. Non garantisce invece eventuali responsabilità penali.
La normativa vigente permette anche l'assicurazione per le casalinghe INAIL, purché il lavoro in casa sia l'unico che venga effettuato. Le casalinghe sono quindi assicurate per infortuni in casa solo e solo se le loro attività vengono svolte in maniera esclusiva, gratuita e in maniera non subordinata a nessuno. Il premio per le casalinghe, così come per tutti i redditi inferiori a una certa quota, viene pagato dallo Stato.
In tal modo vengono coperte con assicurazione sia figure professionali come le casalinghe che, tuttavia, non hanno un datore di lavoro che garantisca il pagamento della polizza, sia quanti, per particolari motivi contrattuali, non hanno la copertura da parte del datore di lavoro. Va comunque sottolineato che, in quest'ultimo caso, le responsabilità civili o penali sono completamente a carico del datore stesso.
Per quanto la polizza di assicurazione sul lavoro obbligatoria sia in grado di coprire le spese in caso di infortunio, incidente o malattia, spesso i lavoratori preferiscono associare all'assicurazione INAIL anche una polizza privata. Il motivo è semplice: l'assicurazione INAIL ricopre solo ed esclusivamente infortuni e malattie che si verificano sul posto di lavoro.
Un lavoratore, tuttavia, può trovarsi coinvolto in un incidente o ammalarsi anche in contesti differenti da quelli lavorativi. In questo caso, essi si troverebbero impossibilitati a lavorare e senza una copertura assicurativa: proprio per questo motivo, spesso i lavoratori puntano anche alle assicurazioni private. In questo modo sono tutelati anche in orario differente da quello lavorativo. Inoltre, va sottolineato che, a seconda delle polizze stipulate, si può avere una copertura anche in caso di infortunio non considerato grave. Al momento della sottoscrizione, quindi, il lavoratore potrà scegliere il tipo di polizza e, naturalmente, il premio con le relative rate da pagare.
Le polizze private possono risultare utilissime in caso di infortunio poco grave, che non vengono coperti dall'assicurazione INAIL, oppure in caso di malattia che non viene contratta sul posto di lavoro. Si potrà così avere la sicurezza di una copertura assicurativa anche senza il riconoscimento di malattia professionale.
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