Polizze: il carovita costringe le famiglie a rinunciarci
5 mar 2024 | 3 min di lettura
Tagliate soprattutto le copertura non obbligatorie
Il caro vita impone sempre più alle famiglie scelte drastiche per far quadrare i conti: a essere tagliate sono le polizze assicurative non obbligatorie dato che il rischio da cui ci si tutela riguarda il futuro, mentre il bilancio familiare attiene allo stretto presente. Chi non rinuncia a proteggersi dai rischi, però, punta a intercettare le tariffe più convenienti e si rivolge sempre più spesso al canale online per l’acquisto di una polizza assicurativa, dall’Rc auto alla polizza casa.
La vendita attraverso i canali digitali è infatti aumentata negli ultimi anni: ben un quarto dei risparmiatori nella Ue ha acquistato almeno un prodotto online anche se, ovviamente, la tendenza varia notevolmente da uno Stato membro all’altro. Ad affermarlo è l’Eiopa, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, all’interno del documento Consumer Trends Report 2023 che esamina il benessere finanziario dei cittadini europei nel contesto dell’attuale crisi del costo della vita.
I risultati si basano su diverse fonti di dati, tra cui i risultati di un’indagine Eurobarometro che sottolinea comel’impennata dei prezzi vada a incidere sulle scelte dei risparmiatori in senso ampio e quindi anche sulla sottoscrizione o meno di prodotti e servizi finanziari tra cui quelli assicurativi e previdenziali.
Si taglia sulle polizze per arrivare a fine mese
Il rapporto dell’Eiopa rivela luci e ombre del settore. Se da un lato migliori informazioni, misure di trasparenza e iniziative di alfabetizzazione finanziaria hanno aumentato la consapevolezza dei consumatori circa le caratteristiche e i vantaggi derivanti dalle polizze e dalle forme di previdenza integrativa, dall’altro solo il 42% dei consumatori dell’UE ritiene di poter disporre di risorse sufficienti per mantenere il proprio tenore di vita una volta in pensione.
Nonostante questa percezione circa un futuro meno roseo in termini economici, l’aumento del costo della vita avrebbe spinto molte famiglie a rinunciare a tutelarsi rispetto ai rischi futuri e quindi a sottoscrivere polizze. Secondo l’analisi, un terzo dei consumatori nella UE ha visto aumentare i premi assicurativi mentre un 17% indica un aumento delle franchigie. Tali aumenti hanno spinto alcuni consumatori a sospendere e persino a rinunciare del tutto ad alcune forme di tutela assicurativa e previdenziale.
La percezione degli assicurati italiani rispetto a quelli europei
Entrando nel dettaglio a essere penalizzate di più da questa tendenza sono le polizze a scopo investimento: ad aver rinunciato e/o sospeso i versamenti è il 21% del campione europeo e ben il 22% di quello italiano. Alle polizze casa ha rinunciato il 15% del campione europeo contro il 20% italiano, e a versare contributi previdenziali aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori per legge è il 20% del campione europeo contro il 21% di quello italiano.
Per quanto riguarda invece la consapevolezza circa i vantaggi percepiti in termini di valore (e quindi in termini di rapporto prezzo/qualità) delle coperture assicurative sottoscritte persiste un forte divario tra il campione europeo e quello italiano: alle polizze a scopo investimento in Europa ben il 66% attribuisce un buon “value for money”, contro il 57% in Italia; la stessa tendenza emerge per le polizze casa (75% in Europa contro il 67%) e per le tutele aggiuntive contenute nelle polizze auto (esclusa la copertura obbligatoria per la responsabilità civile) che raccolgono un’opinione positiva per il 75% in Europa contro il 54% in Italia.
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