Compagnie assicurative sempre più tech: il 27% usa algoritmi
20 mar 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
La tecnologia sta accelerando il cambiamento del settore
Che il nostro futuro sarà sempre più tecnologico ci è chiaro da tempo, quello che ancora stupisce è che gli algoritmi vengono usati negli ambiti e nei modi più disparati, anche difficili da comprendere. Nel settore assicurativo per esempio il Machine Learning (ovvero l’intelligenza artificiale) è una realtà già oggi per il 27% delle compagnie, per una quota di mercato pari al 78% per il comparto danni e pari al 25% del comparto vita.
Sono i risultati di un’indagine dell’Ivass (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) che ha documentato quanto e come le assicurazioni utilizzino le nuove tecnologie nel rapporto con i clienti.
Assicurazioni sempre più tech
L’utilizzo di nuove tecnologie accelera il cambiamento nell’industria assicurativa, determinando lo sviluppo di prodotti e servizi per intercettare la domanda di consumatori sempre più orientati al digitale e realizzando nuove modalità di relazione con la clientela. Gli ambiti in cui gli algoritmi sono più usati sono la profilatura dei clienti, la determinazione del prezzo delle polizze e la gestione dei sinistri, con particolare accento sulla prevenzione delle frodi.
L’indagine ha coinvolto 93 imprese di assicurazione ed è stata svolta tra giugno e settembre 2022. Il risultato è che il 27% utilizza almeno un algoritmo di Machine Learning, ma fino al 43% delle compagnie assicurative fa ricorso a una qualche forma di Intelligenza artificiale.
Il principale ambito di utilizzo degli algoritmi è relativo alla prevenzione delle frodi e alla gestione dei sinistri, quindi molto legato alla Rc Auto. Ma si fa strada anche il fronte marketing, con l’identificazione delle intenzioni di abbandono dei clienti.
Sta prendendo inoltre spazio anche tutta quella branca che riguarda lo studio dei dati. Grazie anche a dispositivi come la black box sulle auto (e più generale alla Internet of Things), il 27% delle compagnie dichiara di provare a studiare le informazioni raccolte, pur dotandosi (nel 56% dei casi) di meccanismi interni per valutare la correttezza verso gli assicurati e rilevare indesiderate esclusioni o discriminazioni dei clienti.
L’intelligenza artificiale e il controllo umano
Per ora non siamo ancora stati sostituiti dalle macchine. Per quanto si servano di utili algoritmi, le compagnie dichiarano di utilizzare un approccio “human in the loop”, ovvero una supervisione umana che verifica i risultati e prende la decisione finale sul processo.
Sicuramente questo è un aspetto positivo perché permette di migliorare i risultati dei software quando non sono accurati. La rivoluzione digitale però non aspetta e presto la componente tecnologica sarà predominante, soprattutto nel settore assicurativo che ha tutte le carte in regola per essere un candidato perfetto: è un comparto maturo (le assicurazioni esistono da secoli), abbiamo imparato a usare internet per cercare informazioni e acquistare polizze, le nostre case e le nostre auto sono sempre più tecnologiche, per non parlare di smartphone e smartwatch che nel ramo vita possono diventare fondamentali per la misurazione dei parametri di salute di un assicurato.
Insieme all’apporto dell’intelligenza artificiale, presto arriveranno anche nuove necessità di privacy e di tutela, bisogni che oggi probabilmente non riusciamo neanche a immaginare.
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