Polizze vita: bisogna dichiararle nell’ISEE?

Le polizze vita rappresentano strumenti finanziari sempre più diffusi, utilizzati sia per proteggere i propri cari in caso di imprevisti sia per accumulare risparmi nel lungo termine. Tuttavia, quando si compila l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), sorge spesso il dubbio: le polizze vita vanno dichiarate? Questo articolo approfondisce i principali aspetti legati alla dichiarazione delle polizze vita nell’ISEE, chiarendo quando sia obbligatorio inserirle e quali tipologie di assicurazioni sono esenti.
Sommario

Cosa prevede la normativa sulle polizze vita e l’ISEE
L’ISEE è un documento fondamentale per accedere a prestazioni sociali agevolate, e la sua compilazione richiede una fotografia chiara della situazione economica del nucleo familiare. La normativa prevede che alcune assicurazioni vita debbano essere dichiarate, poiché sono considerate patrimonio mobiliare. Tuttavia, non tutte le polizze rientrano in questo obbligo.
In generale, le polizze vita di tipo "misto" o "a scopo di risparmio" devono essere dichiarate, perché contengono una componente finanziaria assimilabile a un investimento e quindi sono soggette a tassazione. Le polizze puramente assicurative, che offrono solo una copertura contro il rischio e non prevedono un accumulo di capitale invece non sono soggette a dichiarazione.
Il piano di accumulo
Un quesito ricorrente riguarda i piani di accumulo collegati a una polizza vita. Il piano di accumulo va dichiarato nell’ISEE quando genera una componente patrimoniale. Questo avviene perché i versamenti effettuati contribuiscono alla formazione di un capitale che, pur essendo destinato a futuri benefici, viene considerato un elemento rilevante ai fini della situazione economica.
In fase di compilazione dell’ISEE, è importante distinguere tra:
- capitale versato: va indicato se la polizza ha finalità di investimento;
- polizze a rischio puro: non rientrano nel patrimonio mobiliare e quindi non vanno dichiarate.
Polizze che non rientrano nell’ISEE
Non tutte le polizze vita rientrano nella dichiarazione ISEE. Ad esempio, le polizze a rischio puro o quelle finalizzate esclusivamente alla copertura assicurativa in caso di decesso non devono essere dichiarate, poiché non costituiscono un patrimonio mobiliare.
Un altro caso riguarda le polizze temporanee a scadenza breve, prive di valore di riscatto: non sono soggette a dichiarazione. È comunque consigliabile verificare le caratteristiche specifiche della propria polizza consultando il contratto o rivolgendosi direttamente alla compagnia assicurativa.
ISEE precompilato e dichiarazione delle polizze vita
Con l’introduzione dell’ISEE precompilato, alcune informazioni relative al patrimonio mobiliare, incluse le polizze vita, possono essere già presenti nella dichiarazione. Tuttavia, è responsabilità del contribuente verificare che i dati siano corretti e completi. Se la polizza vita non è stata inclusa in automatico ma rientra tra quelle da dichiarare, è necessario aggiungerla manualmente.
Per farlo, occorre indicare il valore della polizza alla data del 31 dicembre dell’anno precedente, specificando se si tratta di una polizza risparmio o a scopo esclusivamente assicurativo. Un’errata compilazione potrebbe comportare sanzioni o l’esclusione da agevolazioni.
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