Autostrada A8: una rivoluzione più che una celebrazione
25 set 2024 | 3 min di lettura
Il 21 settembre 1924 nasceva in Italia la prima autostrada del mondo, oggi conosciuta come A8 o come Autostrada dei Laghi. Quel giorno un corteo di auto percorreva per la prima volta l’Autostrada Milano-Varese: c'erano il Re d’Italia Vittorio Emanuele III e l’ingegnere Piero Puricelli, progettista e costruttore dell’opera.
Cent'anni dopo, ossia domenica 22 settembre 2024 l'importante evento è stato celebrato percorrendo proprio la A8 Milano-Laghi: l’Automotoclub Storico Italiano e i suoi Club Federati della Lombardia si sono uniti in corteo a Milano e Varese con auto e moto d’epoca costruite fino al 1945. E se l'autostrada, come vedremo, prevedeva già caselli e pedaggi, in compenso, diciamolo, le tariffe RC auto non c'erano ancora.
La manifestazione
Organizzata da Asi in collaborazione con Regione Lombardia, con il supporto di Autostrade per l’Italia e con i patrocini del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Camera dei deputati, dei Comuni di Milano, Varese e Linate, è partita dal Palazzo della Regione Lombardia per arrivare in Piazza della Repubblica a Varese sfilando nella centralissima via Volta.
Più che un anniversario
Parliamo di qualcosa di più che di un semplice anniversario, pur se prestigioso: si perché all'epoca, alcune autostrade esistevano già a New York (Long Island Motor Parkway) e a Berlino (Automobil Verkehrs und Übungs-Straße), ma erano pensate e costruite per le gare automobilistiche oppure per il traffico privato.
Il vero concetto di “autostrada”, così come la intendiamo oggi noi, arriva solo dalla Milano-Laghi: una strada che unisce due o più destinazioni in maniera veloce e fruibile da tutti, definizione poi perfezionata col Regio Decreto n. 1740 del 1933, che identifica le autostrade come riservate ai soli autoveicoli. Un'idea avveniristica, in un’epoca in cui la popolazione circolava perlopiù su carri trainati da animali, in bicicletta o in treno.
Una corsia per ogni senso di marcia
La prima autostrada al mondo nasce con una sola corsia per senso di marcia: ha una larghezza variabile da 11 a 14 metri e una pavimentazione in lastre di calcestruzzo spesse da 18 a 20 cm. Il percorso è quasi completamente rettilineo: poche curve dal raggio non inferiore ai 400 metri e pendenze contenute entro il 3%. Nel 1924 i mezzi circolanti in Italia sono infatti poco meno di 85mila: circa 57mila automobili, 25mila autocarri e circa 2.500 autobus. Oggi, per avere un termine di paragone, sono oltre 50 milioni.
Costo: 90 milioni di lire di allora
Il costo totale dell’opera ha toccato 90 milioni di lire dell’epoca, più o meno la stessa cifra di oggi in euro: l'importo era necessario a impegnare giorno e notte oltre 4.000 operai nel muovere 2 milioni di metri cubi di terra e produrre e posare 219 grandi manufatti in cemento. Per confezionare e stendere il calcestruzzo vengono fatte arrivare dagli Stati Uniti cinque betoniere Koehring-Paving.
Subito caselli e pedaggi
La nuova autostrada prevede caselli e pedaggi: la barriera di Milano nasce alla fine di Viale Certosa. Curiosità: il pedaggio non si pagava ai caselli ma nelle aree di servizio e sosta, obbligatoria. Le tariffe? Variavano in base al tipo dei mezzi e alla loro potenza: 9 lire per le moto, 12 lire per veicoli fino a 17 cavalli, 17 lire per i veicoli tra 17 e 26 cavalli, 20 lire per veicoli oltre 26 cavalli e da 40 a 60 lire per gli autobus a seconda della lunghezza. Uno sconto del 20% veniva praticato per il biglietto di andata e ritorno, da tenersi esclusivamente tra le 6 del mattino e l’una di notte, orario di apertura e servizio dell’arteria.
Pensate: fino al 1946, i casellanti avevano l’obbligo di indossare la divisa aziendale e di salutare militarmente il passaggio di ogni veicolo, sia in entrata che in uscita.