Danni da grandine, attenzione alle brutte sorprese
17 set 2024 | 2 min di lettura
Negli ultimi anni, gli eventi meteorologici estremi sono aumentati. E tra quelli che più preoccupano gli automobilisti c’è la grandine, particolarmente temuta durante i cambi di stagione. Spesso i danni da meteo sono coperti dalle assicurazioni, ma il Movimento Consumatori raccomanda attenzione, parlando di pratiche “scorrette” e di specifiche che rendono più complicato ricevere l’eventuale indennizzo.
Aumentano i danni da meteo
Secondo stime di Federcarrozzieri, diffuse lo scorso giugno, in Italia, negli ultimi 10 anni, le richieste di intervento per danni alle vetture causati da eventi meteo estremi sono aumentate del 50%.
Il grosso si è concentrato in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna: queste quattro regioni, da sole, hanno messo insieme quasi il 70% delle richieste.
Tra gli eventi meteo avversi, le grandinate sono diventate più frequenti. Secondo i dati dello European Severe Weather Database, nel solo 2023 si sono verificate in Italia 1.468 grandinate intense, 596 casi con chicchi "molto grandi" e 67 con chicchi “giganti”. Con chiare conseguenze per le carrozzerie delle vetture.
Attenzione alle brutte sorprese
Non tutte le auto sono assicurate contro gli eventi meteo e la grandine. Ma, spiega il Movimento Consumatori in una nota, potrebbe non essere coperto neppure chi è convinto di esserlo. Motivo: nelle condizioni di contratto ci sarebbero “clausole che possono limitare, escludere o ostacolare i rimborsi”.
L’associazione fornisce alcuni casi pratici. “È frequente, ad esempio, che siano previste decadenze dall’indennizzo qualora la riparazione non avvenga presso una carrozzeria convenzionata con la compagnia che ha emesso la polizza”. Con la possibilità che i tempi di attesa si dilatino.
Altro caso: “Alcune polizze online prevedono che la ‘garanzia grandine’ copra il danno solo se l’auto risulta assicurata anche l’anno precedente al sinistro”. Un dettaglio spesso poco visibile tra le pagine del contratto. Può quindi succedere che l’assicurato, nonostante abbia pagato la garanzia aggiuntiva, non riceva alcun indennizzo.
“Ci sono inoltre – conclude il Movimento Consumatori - possibili sorprese legate a franchigie, degrado e deprezzamento e alla tecnica utilizzata per riparare i danni”. Ad esempio, alcune polizze rimborsano soltanto i costi per il cosiddetto “levabolli”, mentre non coprono interventi più profondi.