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Gli italiani in vacanza rischiano di rimanere a secco

14 ago 2024 | 3 min di lettura

dopo anni la benzina supera il diesel

Gli italiani, non tutti, si godono le vacanze. Diciamo “non tutti” perché secondo l'ultimo report di Facile.it e Consumerismo no profit, questa estate saranno 6,5 milioni i nostri connazionali che non andranno in vacanza: di questi, 3,7 milioni hanno detto che non potranno partire perché non possono permetterselo economicamente. Chi, invece, ha deciso di affrontare il viaggio verso l'esodo estivo, e lo farà in auto, ebbene si troverà di fronte a quello che viene già descritto come “l'incubo logistico”, ossia la diminuzione drastica delle stazioni di rifornimento. Un dramma, come vedremo, che sta ampliando la sua portata e che, se non incide su tariffe come l'rc auto, incide sicuramente sui costi di una vacanza rendendola molto più complicata.

Allarme rosso Confesercenti.

Secondo Confesercenti, che ha lanciato l'allarme, in dieci anni tra il 2014 e il 2024 la rete nazionale delle stazioni di servizio ha visto chiudere oltre 4.500 punti vendita, perdendo il 22,2% dei distributori. Un fenomeno che ha colpito soprattutto le località più piccole: 246 comuni sotto i 15.000 abitanti, infatti, hanno visto chiudere l’ultimo distributore, lasciando 527.000 residenti obbligati a spostarsi in un altro comune per fare un pieno di benzina. E gli italiani che abitano in un comune sotto i 15.000 abitanti, lo ricordiamo, sono circa 23,6 milioni.

Il dramma dei micro comuni.

La diminuzione più rapida del numero di distributori di benzina si è verificata nei comuni con più di 250.000 abitanti che, nei dieci anni tra il 2014 e il 2024, hanno perso il 24,3% delle stazioni di servizio. Non va bene nemmeno nei paesini e nei borghi sotto i 5.000 abitanti: anche qui la riduzione è stata significativa con un -23,7% in dieci anni. Ma l’impatto della desertificazione dei benzinai si è fatto sentire ancora di più nei micro-comuni: dei 527 mila abitanti di comuni sotto i 15 mila residenti che sono rimasti senza stazione di servizio, infatti, 412 mila vivono proprio nei micro-comuni.

Appello di Confesercenti.

“Nei micro-comuni sono rimasti solo 3 distributori ogni 10.000 abitanti" - sottolinea l'organizzazione - "In molte aree del Paese, fare rifornimento richiede spostamenti di decine di chilometri. Purtroppo, non si tratta dell’unico servizio ormai al lumicino: nelle piccole località, spesso bisogna uscire dal comune non solo per fare rifornimento, ma anche per comprare un giornale o persino per prendere un caffè.

Il crollo dei nuovi distributori.

A peggiorare la situazione contribuisce non poco anche il calo drastico delle nuove iscrizioni di imprese del settore: se, infatti, nel 2014 si contavano 407 nuove iscrizioni (oltre un quarto nei comuni sotto i 5.000 abitanti), nel 2023 le nuove iscrizioni sono state solo 139, con un crollo verticale del 65,8%. Nei piccolissimi comuni, la riduzione è stata ancora più marcata, visto che parliamo di un crollo verticale del 74,1% delle nuove iscrizioni. Un calo che non è stato compensato dall’aumento dei gestori di nazionalità non italiana, passati da 684 a 941 tra il 2014 e il 2024 (+37,6%), incremento però insufficiente a invertire la tendenza.

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