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Incidenti stradali: monopattini, pedoni e anziani i più a rischio

29 ago 2024 | 3 min di lettura

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Le strade italiane continuano a essere purtroppo teatro di gravi incidenti: a pagare le conseguenze di comportamenti sbagliati al volante, sono soprattutto i pedoni e in particolare gli anziani. Anche se il numero delle vittime nel 2023 è risultato in calo rispetto all’anno precedente, il quadro si conferma preoccupante secondo l’ultimo rapporto Rapporto Aci-Istat.

Lo scorso anno, infatti, si sono verificati 166.525 incidenti (+0,4%), con 3.039 morti (-3,8%) e 224.634 feriti (+0,5%). Rispetto al 2019 gli incidenti sono diminuiti del 3,3%, i morti del 4,2% e i feriti del 6,9%. In media, ogni giorno però si sono verificati 456 incidenti (19 ogni ora), 615 feriti (25,6 ogni ora) e 8,3 morti (1 ogni 3 ore).

Vittime in aumento nelle grandi città

Nel 2023, il tasso di mortalità - numero di morti per 100mila abitanti - risulta più elevato della media nazionale (5,2) in ben 13 Regioni. Nello specifico: Sardegna (7,0), Bolzano (6,7), Trento e Veneto (6,4), Emilia-Romagna (6,3), Marche, Lazio e Puglia (6,0), Calabria (5,9), Abruzzo (5,7), Toscana e Molise (5,5), Umbria (5,3).

Nel 2023, gli incidenti stradali registrati nei grandi Comuni (Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Catania) hanno rappresentato il 25,5% del totale (42.496). Le vittime 429 (il 14,1%) sono aumentate del 10% rispetto al 2022 (+22,2% rispetto al 2019). Il tasso di mortalità stradale è salito a 4,6 (4,2 nel 2022, 3,4 nel 2021) contro una media nazionale del 5,2.

L’indice di mortalità (morti su 100 incidenti) resta più elevato sulle strade extraurbane (4,1: 4,3 nel 2022) - scende sulle autostrade (2,7: 3,5 nel 2022), mentre sulle strade urbane (1,1) è identico a quello dello scorso anno. La media nazionale (1,8) è praticamente invariata dal 2010.

Le cause principali

Nonostante il verificarsi di un sinistro faccia lievitare il premio della polizza Rc auto, molti automobilisti si confermano ancora troppo superficiali al volante, e quindi pericolosi per sé, per i passeggeri trasportati e per tutti gli altri utenti della strada.

Le principali cause di incidenti sono fondamentalmente tre:  la “Guida distratta o l’andamento indeciso” (33.144 incidenti: 15,1% del totale), il mancato rispetto della precedenza (28.389 incidenti: 12,9%) e la velocità troppo elevata (18.524: 8,4%). Complessivamente, questi tre comportamenti sono all’origine di circa 80.057 incidenti, pari al 36,5% del totale.

A seguire vi sono: manovre irregolari (es. retromarcia, inversione, manovra irregolare per sostare o attraversare la carreggiata con 16.828 incidenti) e mancato rispetto della distanza di sicurezza (15.172 casi: 6,9%). Mancata precedenza al pedone (7.454) e comportamento scorretto del pedone (6.241) rappresentano, infine, rispettivamente, il 3,4% e il 2,8% delle cause di incidente.

Monopattini e pedoni i più esposti ai rischi della strada

Sono in aumento le vittime tra conducenti di monopattini elettrici (21, erano state 16 nel 2022; gli incidenti sono passati dai 2.929 del 2022 a 3.365, i feriti da 2.787 a 3.195), biciclette e biciclette elettriche (212 contro i 205 nel 2022).  Il dato relativo ai pedoni resta purtroppo stabile a 485 morti.

Per i pedoni, l’indice di mortalità (2,6 ogni 100 incidenti) è 4 volte più alto di quello degli occupanti di autovetture (0,7); quello dei motociclisti (1,6) è 2,4 volte più alto; quello di conducenti e passeggeri di biciclette - elettriche e non - e monopattini (1,1 morti), 2 volte più alto.

Per quanto riguarda la distribuzione per età, le vittime risultano concentrate nelle classi 20-29 anni e 45-59 anni per gli uomini, oltre i 55 anni per le donne. Rispetto al 2022, gli aumenti più consistenti si sono registrati per le classi di età oltre i 70 anni (con un aumento più rilevante per la fascia 75-79 anni: +23,6%).

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