Rc Auto, la corsa dei premi non si ferma
15 ago 2024 | 2 min di lettura
Assicurare l’automobile costa sempre di più. E, ormai da due anni abbondanti, purtroppo non è una novità. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ivass (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e relativi al mese di giugno, il premio medio della Rc Auto è salito a 403 euro, il 6,2% in più rispetto allo stesso mese del 2023.
Dove aumenta di più l’Rc Auto?
I rincari, spiega l’Ivass, non risparmiano nessuna città: tutte le province registrano incrementi di prezzo. In alcune, soprattutto al Sud, il rincaro è più blando. A Reggio Calabria, Catanzaro e Isernia non arriva al 2%. A Sondrio, Vercelli, Enna, Catania e Cagliari, invece, supera l’8%. Ma è Roma, con un +9,3%, a registrare l’incremento più consistente.
La mappa dei premi
La provincia più cara è Napoli, dove gli automobilisti hanno pagato un premio medio di 583 euro. Sopra i 500 euro anche le Rc Auto di Prato (574 euro) e Caserta (517 euro). La sfortunata classifica delle polizze più care vede poi nelle posizioni di vertice Pistoia (497 euro), Firenze (487 euro), Massa Carrara (485 euro), Lucca (474 euro), Genova e Roma (464 euro).
Anche se negli ultimi anni si è assottigliata, la differenza tra le province più care e quelle più convenienti resta ampia. Ad Aosta, Biella, Pordenone, Oristano e Potenza si paga poco più di 300 euro. A Enna, si scende fino a 290 euro. In sostanza: gli automobilisti della provincia più salata (Napoli) pagano il doppio rispetto a quello della provincia siciliana.
Buone e cattive notizie
Il rincaro è evidente. Ma, come sempre, i dati vanno osservati in prospettiva. Ci sono alcuni elementi che, senza dubbio, vanno monitorati. Negli ultimi mesi, infatti, il ritmo di crescita non sta rallentando con una traiettoria costante. È quindi lecito aspettarsi ulteriori aumenti nei prossimi mesi.
La cosa forse più preoccupante sta nel fatto che i premi continuano a correre più velocemente dell’inflazione, che ormai da mesi sta frenando.
Va però sottolineato che il premio resta nettamente inferiore rispetto ai picchi del 2014, quanto l’Rc Auto media – prima di imboccare la strada in discesa - era arrivata a sfiorare i 500 euro.