Ricambi usati: in aumento il rischio truffa
19 set 2024 | 3 min di lettura
Nel tentativo di riuscire a risparmiare sulle spese relative alla gestione del proprio veicolo, che includono la oltre alla polizza assicurativa obbligatoria Rc auto anche la manutenzione ordinaria e la revisione, un buon numero di italiani si sta rivolgendo al mercato dell’usato per acquistare i pezzi di ricambi necessari alle riparazioni.
Tale tendenza però è stata intercettata anche dai malintenzionati: per gli automobilisti, quindi, il suggerimento è quello di tenere gli occhi bene aperti e diffidare da alcune “occasioni”. Non di rado infatti possono trasformarsi in vere e proprie truffe, come attestano alcuni recenti casi di cronaca.
Come funzionano le truffe
In genere la truffa dei ricambi auto segue un copione abbastanza diffuso già da qualche anno: il cliente ordina i pezzi su un sito di ecommerce e paga facendo un versamento su una carta prepagata. A quel punto però il sedicente venditore scompare: una volta ottenuto il pagamento, ai numeri di telefono e alle mail indicate sul sito non risponde più nessuno.
Negli ultimi sei mesi il rischio di incappare in uno di questi siti fantasma è persino aumentato, come ha reso noto Anselmo Calò, presidente dell'Ada, la principale associazione degli autodemolitori italiani.
In sintesi, il nome di una trentina di aziende del settore, realmente esistenti, è stato utilizzato in modo abusivo per portare a termine truffe ai danni di ignari acquirenti online.
"In alcuni casi", come spiega Calò al sito Quattroruote, "i truffatori hanno clonato il sito internet o il profilo Facebook dell’impresa di autodemolizione” Anche operatori che non vendono on line si sono visti “clonare” il profilo. Anche in questo casi di truffa per il pagamento sono stati utilizzati Iban collegati a carte prepagate.
In certi casi, sono state persino clonate le fatture in modo da tranquillizzare l’acquirente circa la regolarità della transazione effettuata. Tale escamotage serve in genere per guadagnare “tempo” e far perdere le proprie tracce. Nel momento in cui il ricambio non arriva, il numero di telefono contattato in precedenza non è infatti più raggiungibile.
I suggerimenti per evitare i venditori fantasma
Al di là delle denunce già presentate dai singoli operatori, l’Ada sta portando il dossier all’attenzione della polizia postale. Nel frattempo l’associazione ha fornito pubblicamente alcuni consigli a chi per risparmiare prova ad acquistare ricambi usati su internet: "Bisogna verificare con molta attenzione l’autenticità dell’inserzione, fare una ricerca approfondita su internet sulla ragione sociale dell’impresa, prendere più informazioni possibile sul demolitore che si propone sul web o sui social; prima di effettuare un pagamento farsi mandare una mail con l’indicazione delle modalità di pagamento e di spedizione e poi verificare Iban e indirizzo di provenienza; infine, non effettuare mai pagamenti su carte prepagate o bonifici su conti intestati a persone fisiche, perché chi vende online ha conti aziendali".