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2013: l' RC cambia

28 dic 2012 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

assicurazione sharing

Le novità 2013 per l’assicurazione auto

RC Auto: offerte da 131€*
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Detrazioni, rapporto cliente- compagnia, concorrenza. Tante le disposizioni che hanno modificato l’rc auto durante il 2012 e che avranno effetti nel prossimo anno, a partire dal decreto legge sulle liberalizzazioni e terminando con il secondo decreto sviluppo. In particolare, pochi giorni fa è stato approvato il maxiemendamento che ha riscritto completamente il cosiddetto Decreto sviluppo bis, ovvero il ddl n. 3533 di conversione del decreto-legge n. 179. In generale novità pro-concorrenziali, ma ridotte rispetto alla prima versione del decreto. Dopo vari stop and go, scopriamo quali sono le novità definitive per gli automobilisti, insieme alle altre disposizioni in vigore per i mesi a venire.

In valigia: divieto di rinnovo e ispezione puntuale dei danni

Cominciamo con la soap opera sul tacito rinnovo della polizza. Dal 1° gennaio 2013 le polizze rc auto saranno valide per non più di un anno, con copertura anche per i 15 giorni successivi alla scadenza sia che si sottoscriva con la stessa compagnia sia con altra. Quindi niente disdetta anticipata. In deroga ai primi due commi dell’articolo 1899 del codice civile, l’articolo 22 del decreto fa finalmente chiarezza e stabilisce che il contratto di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti ha durata annuale o, solo su richiesta dell’assicurato, di anno più frazione (es. un anno e mezzo) e si risolve automaticamente alla sua scadenza naturale, senza la possibilità che si rinnovi in automatico. Il divieto di tacito rinnovo non si applica anche agli altri contratti assicurativi eventualmente stipulati in abbinamento a quello di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli e in questo caso convivrebbero le due polizze. Inoltre, il codice della strada prevede l’obbligo di esporre il contrassegno dopo il 5° giorno successivo alla scadenza, con il rischio di una sanzione. Le compagnie dovranno comunque avvisare i clienti della scadenza imminente almeno 30 giorni prima.

Prescrizione lunga, ma non per l’rc auto. Stiamo parlando della possibilità di far valere i propri diritti derivanti dal sinistro, in sostanza di chiedere il risarcimento o fare causa alla compagnia. Per questi resta un tempo di prescrizione di 2 anni dal giorno in cui si è verificato l’incidente, mentre si allungano a 10 anni per gli altri rami assicurativi.

Cinque giorni consecutivi non festivi serviranno invece per far ispezionare il veicolo e verificare l’entità del danno. Altra novità sarà l’obbligo di indicare nel modello di richiesta del risarcimento sia il luogo sia gli orari di disponibilità del mezzo. Il termine parte dal giorno di ricevimento del documento da parte dell’assicuratore.

Nuovo contratto base più facile da comparare e nuova piattaforma tecnologica condivisa tra le compagnie per proporre tre preventivi obbligatori di altre imprese prima della sottoscrizione della polizza.

In soffitta: prescrizione lunga e area clienti online

Niente di fatto per le aree riservate al cliente da attivare sui siti internet delle compagnie. Salta infatti la creazione obbligatoria di uno spazio online dove monitorare il proprio contratto ed effettuare rinnovi e pagamenti. A mettersi di traverso gli agenti che così facendo ipotizzavano l’aumento della disoccupazione “a danno delle agenzie e a vantaggio delle compagnie dirette, del canale bancario, delle Poste Italiane e di internet”. Ipotesi remota, visto che dai dati Isvap di dicembre emerge una preponderanza della raccolta tramite agenzie con mandato, che collocano l’87,4% del portafoglio Rc auto e l’aumento della quota intermediata dal 7 all’8%...

L’Isvap cambia faccia e diventa Ivass. Tra i compiti assegnati introdurre procedure digitalizzate per diminuire la burocrazia tra clienti, intermediari e imprese, con possibili ripercussioni sui premi (in caso di risparmi delle compagnie). E sempre a proposito di risparmi, l’abbandono del piano di riduzione delle province fa dire addio alla possibilità di tagliare le spese degli enti locali e di conseguenza a vedersi ridotta la quota d’imposta presente sull’rc auto.

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