Addio diesel e benzina: l'Ue punta al 2030
5 lug 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
In Italia in ritardo sugli altri paesi europei
I motori tradizionali hanno i giorni contati, si aspetta solo di capire quando andranno in pensione definitivamente. La mobilità alternativa sta avanzando e tutti i governi, soprattutto in Europa continuano a incentivare la vendita di veicoli elettrici o ibridi nelle loro diverse declinazioni.
Ma quando avverrà il passaggio definitivo? C'è da capire se arriverà un giorno in cui ogni Paese vieterà la vendita di veicoli a diesel e benzina o se semplicemente si aspetterà che il mercato si regoli da solo, facendo scomparire le auto più inquinanti.
Ripercussioni inevitabili anche sul mondo delle assicurazioni auto.
Norvegia: il caso più virtuoso
Non fa fatica a prevedere una data la Norvegia, il Paese dove la mobilità elettrica è più diffusa al mondo.
Lo stop potrebbe arrivare già nel 2025 visto che già nel 2020 la quota di auto elettriche vendute è al 54,3% e si punta al 65% nel 2021. Arrivare dunque al 100% di EV venduti non è un traguardo difficile in così pochi anni.
Orizzonte 2030
La maggior parte dei Paesi comunque punta al 2030 per decretare lo stop di vendita di auto ad alimentazione tradizionale: ci pensano in Olanda, Danimarca, Gran Bretagna, Svezia, Irlanda, Islanda, Slovenia.
Tutte stanno accompagnando la transizione con aiuti statali, non solo incentivi per l'acquisto, ma anche investimenti per creare e migliorare le infrastrutture.
L'Italia in ritardo
In coda rispetto alla corsa verso l'elettrico ci sono la Francia e l'Italia. Oltralpe hanno messo il 2040 come data limite, ma visti i buoni dati di vendita si sta pensando di anticipare.
In Italia manca un piano preciso ma si guarda anche qui al 2040. Nel nostro Paese l'anno scorso la quota di auto elettrificate è salita al 4,3% di cui 2% plug-in e 2,3% elettriche.
Il problema principale resta quello delle infrastrutture. L'Italia è un Paese geograficamente svantaggiato: stretto e lungo, con tanti territori isolati, zone montane e ampie distanze.
Anche demograficamente siamo distribuiti in maniera poco efficiente guardando alle caratteristiche dell'auto elettrica. Sono ovviamente avvantaggiate le città, dove è possibile installare poche colonnine di ricarica per raggiungere un gran numero di persone, mentre la gran parte delle persone vive in piccoli centri.
La situazione preoccupa gli automobilisti che non si sentono tranquilli ad abbandonare la rassicurante benzina, questo non fa alzare i dati di vendita e in un circolo vizioso rallenta gli investimenti infrastrutturali.
Da parte loro le case automobilistiche stanno correndo: ogni marchio sta lanciando la propria elettrica o ibrida, quindi si spera che almeno da questo fronte ci sia una spinta decisiva.
Il futuro è elettrico, il requiem per benzina e diesel sembra l'abbiano già cantato. Resta solo di sapere una data precisa.
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