Agenti, compagnie e plurimandato
16 giu 2014 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Tante offerte da un solo agente. Le imprese costrette ad adeguarsi
Si può dire addio al mandato esclusivo per gli agenti assicurativi? Forse sì. Con le liberalizzazioni degli ultimi anni partire nel 2006 gli agenti avevano ricevuto l’ordine di trasformarsi in “plurimandatari”, cioè di offrire contratti forniti da diverse compagnie. Ma la realtà era rimasta ancorata al vecchio monomandato e le imprese avevano evitato questa apertura mirata ad aumentare la concorrenza e ad abbassare i prezzi per i clienti.
L' Antitrust un anno fa decise allora di vederci chiaro, facendo partire un’indagine sui principali otto gruppi assicurativi operanti in Italia, pari all' 80% della raccolta premi nel ramo danni e nella rc auto. Gli esiti sono arrivati solo negli ultimi giorni. L’autorità garante per la concorrenza e il mercato ha sentenziato: aprite il mercato o arrivano le sanzioni. E le imprese hanno deciso di tornare indietro sui propri passi e rendere pieno il plurimandato.
Con le intese il plurimandato ko
Gli uffici dell' Antitrust si erano mossi su impulso del Sindacato nazionale agenti di assicurazione, per verificare se le “otto sorelle” del mercato avessero messo in campo le cosiddette “intese verticali”, inserendo cioè nei contratti di agenzia clausole attraverso le quali imporre agli agenti stessi di non vendere prodotti assicurativi altrui, senza dirlo in modo esplicito.
Se ti impegni niente sanzioni
Impegni dunque vincolanti per le compagnie, dove non ha obbligato la legge ha dovuto imporre l’authority. Se dei soggetti sono sottoposti a istruttoria per attività anticoncorrenziali possono proporre azioni che rimedino ai loro comportamenti, in modo da evitare multe e procedure di infrazione. Certo devono essere valutate idonee dall’Agcm e ripristinare la competitività del mercato in questione. In ogni caso, le società messe sotto la lente devono muoversi entro tre mesi dalla notifica dell’apertura dell’istruttoria e non possono ridursi all’ultimo momento. Gli impegni devono essere attuati in modo tempestivo e devono poi essere valutati anche in considerazione dell’interesse dell’Autorità al proseguimento del procedimento istruttorio. In pratica se l’impegno è valido e attuabile, dovrebbe venir meno la ragione dell’indagine. Dopo il filtro del garante, i terzi interessati possono presentare le proprie osservazioni scritte in merito agli impegni proposti (market test) entro un termine di trenta giorni decorrenti dalla data di pubblicazione degli impegni stessi sul sito Internet.
In base a questo meccanismo sono stati quindi eliminati nei contratti di agenzia i rinvii ai regimi di esclusiva, gli obblighi di comunicazione preventiva o tempestiva in caso di assunzione di altri mandati. L’agente in certi casi doveva addirittura vendere il prodotto di una compagnia in un ufficio e quello di una concorrente in un altro, o comunque tenere separate in altro modo le due attività. Un impegno gravoso per gli operatori che impediva pertanto di applicare il plurimandato e, nel migliore dei casi, finiva col poterlo applicare scaricando tuttavia i relativi costi sul cliente, vanificando le aspirazioni del legislatore di abbassare i prezzi e rendere finalmente trasparente le offerte all’utente finale.
Altre imposizioni derivavano dal fatto che le compagnie garantivano provvigioni più alte solo in caso di monomandato, rendendo meno conveniente per l’agente intrattenere rapporti con più società.
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