Assicurazioni online, in Italia 27% entro il 2020
16 gen 2017 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
I tempi stanno cambiando, almeno per quanto riguarda il mercato delle assicurazioni online. Ne è convinta Deloitte, azienda internazionale leader nell'ambito di servizi di consulenza e revisione, che pubblica un report in cui analizza la propensione al cambiamento degli automobilisti europei. Entro il 2020 negli 11 Paesi presi in esame (Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Polonia, Olanda, Spagna, Svizzera e Regno Unito) la quota di assicurazioni digitali emesse potrebbe arrivare al 17% con un mercato potenziale di 15 miliardi di euro. Nonostante l'Italia normalmente non brilli per la propensione all'uso del digitale, in questo caso le prospettive per il nostro Paese sono superiori alla media. La stima di Deloitte infatti parla di una quota di assicurazioni auto digitali complessivamente emesse in Italia che potrebbe raggiungere un a fetta pari al 27%, per un mercato potenziale di 3,5 miliardi di raccolta premi.
Chiaro segno di come per gli italiani sia indispensabile ridurre le voci di spesa nel bilancio familiare, aggredendo capitoli essenziali come quello della RC Auto.
Lo studio è particolarmente significativo perché svolto su un campione ampio: circa 15mila intervistati a cui è stato chiesto di indicare un valore da 0 a 10 che descrivesse la loro propensione al cambiamento verso una polizza online, dove 0 rappresenta “poco o per nulla propenso” e 10 “molto propenso” a cambiare. Se l'anno scorso il valore medio si era arrestato a 3,7, quest'anno si è arrivati a 4,5.
La partita non si gioca solo sul risparmio, ma anche sui servizi. Un'altra chiave essenziale del mercato nei prossimi anni sarà l'accesso ai dati dell'automobilista. Dall'indagine emerge che i clienti sono ben disposti alla condivisione dei propri dati con le compagnie assicurative, potendo usufruire in cambio di sconti o servizi. Il classico esempio in questo caso è quello della scatola nera. Il dispositivo che è possibile installare sulla propria auto e che registra tutti i dati relativi alla guida. È chiaro che i dati raccolti vengono poi utilizzati non solo in caso di incidente o di furti auto, ma anche per predisporre offerte personalizzate da parte delle compagnie. Analizzando nel particolare la realtà italiana su questo tema, si scopre una propensione verso questa soluzione che appariva difficilmente raggiungibile pochi anni fa. Dal 2012 al 2016 contratti assicurativi con black box sono saliti dal 4,4% al 16,2% del totale, pari a circa 4,5 milioni di polizze RC auto.
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