Assicurazioni: pilastro dell'economia italiana
9 lug 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Il comparto ha investito oltre 850 miliardi di euro
Che fosse uno dei settori più forti nell'economia moderna è cosa risaputa, ma i numeri che il comparto assicurativo snocciola sono decisamente degni di nota.
Durante l'assemblea annuale dell'Ania, l'Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, il presidente Maria Bianca Farina, presenta dati importanti: “I premi che abbiamo raccolto sono pari a 131 miliardi. Il settore ha realizzato utili per sei miliardi, di cui 400 milioni nell’auto. Gli investimenti sono pari a 850 miliardi, il 50% del Pil”.
A sottolineare ancora di più come il comparto rappresenti una colonna in ogni Paese moderno sono i numeri su tasse e occupazione. Il settore assicurativo, continua Farina, “corrisponde imposte che sfiorano i 6 miliardi l’anno […] e dà occupazione, in via diretta e indiretta, a circa 300 mila persone che, con la loro attività e la loro professionalità hanno contribuito a tali risultati”.
In un'Italia asfissiata da una stagnazione perenne l'iniezione di capitali importanti è sempre una buona notizia. È anche vero che al giorno d'oggi gli investimenti dei grandi gruppi sono solo in parte destinati all'economia reale, la maggior parte vengono dirottati su prodotti finanziari astratti o sui titoli di Stato, questi a loro volta dovrebbero servire a sostenere l'economia, ma sappiamo come la finanza moderna sia sempre più complessa.
C'è da sottolineare comunque un cambio di passo delle assicurazioni, perlomeno sul fronte della comunicazione. La percezione generale sta cambiando: un tempo l'assicurazione era sostanzialmente solo la RC Auto, e per molti era praticamente vista alla stregua di una tassa (non a caso infatti molti hanno ben deciso e continuano a decidere di “evaderla”). Negli ultimi anni invece le polizze entrano a far parte in diversi ambiti della nostra vita, dalla salute alle vacanze, e rappresentano sempre più un utile strumento flessibile e adattabile alle nostre esigenze, qualcosa che ci “rassicura” come la parola “assicurazione” suggerisce. Per arrivare a questo risultato non è certo stato sufficiente un cambio nello stile di comunicazione delle compagnie assicurative, ci sono voluti anni di lavoro da parte degli operatori del settore per studiare soluzioni più pratiche e vicine alla vita dei consumatori, un costante abbassamento dei prezzi (soprattutto nel comparto auto dove gli automobilisti si sono sempre sentiti defraudati) e un cambio di mentalità da parte dei clienti. Oggi sappiamo che l'assicurazione è uno strumento utile, che può essere costruito su misura delle nostre esigenze, che non dobbiamo pagare per coperture che non useremo mai e che grazie alla forte concorrenza abbiamo ampia possibilità di scelta per trovare prezzi convenienti.
La storia del mercato assicurativo in Italia è un esempio paradigmatico di come la concorrenza abbia migliorato tutto il settore, portando beneficio a tutti: la compagnia, i clienti e l'indotto.
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