Attenti alla truffa della mano insanguinata
27 lug 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
I malintenzionati purtroppo sono tanti e sembra anche che non gli manchi la fantasia. Molti ormai sono a conoscenza della classica “truffa dello specchietto”: solitamente ha luogo nelle strade più strette o trafficate, dove sfiorare o toccare un veicolo parcheggiato è molto facile. Funziona così: il truffatore con la macchina parcheggiata rompe il suo specchietto esterno, questi poi lancerà una pietra o un oggetto alla prima macchina che gli passa molto vicino in modo da simulare un impatto. Quando il conducente si fermerà per capire cosa è successo il truffatore gli mostrerà lo specchietto rotto, solitamente a questo punto entra in scena un complice che “giurerà” di aver visto tutto, dando ragione al truffatore. Il tutto si conclude con la richiesta di un risarcimento sottobanco: cento euro o poco più per chiudere la faccenda senza tirare in ballo le assicurazioni. Il malcapitato solitamente accetta di pagare proprio per evitare tutta la trafila.
La variante messa in campo ultimamente è molto simile e prevede la sostituzione dello specchietto rotto con la mano insanguinata. Più spesso vengono presi di mira scooter o moto e al momento del finto urto il truffatore mostrerà una mano insanguinata dichiarando di essersela procurata nell'impatto. La base psicologica di questo tipo di truffa sta nello spavento che la vista di una ferita può provocare. È del tutto normale che la persona raggirata si preoccupi ancora di più e si prefiguri risarcimenti altissimi. Considerando questi elementi è facile cadere nella trappola.
Un'altra variante consiste nel far finta di coinvolgere le assicurazioni: il truffatore chiama al telefono la compagnia, dall'altra parte del filo c'è però un suo complice che spacciandosi per un impiegato dell'assicurazione, consiglierà caldamente al malcapitato di pagare per evitare lunghe e farraginose pratiche.
Il consiglio delle forze dell'ordine in questi casi è quello di mantenere la calma, di non farsi intimidire da chi millanta il danno e di chiamare i vigili o meglio ancora il 113. C'è da tener presente che in tutta probabilità siamo di fronte a un poco di buono, quindi accusarlo di essere un truffatore potrebbe non essere una buona idea: l'ideale sarebbe dire di non avere alcun problema a coinvolgere l'assicurazione e che per correttezza c'è bisogno dei rilevamenti dei vigili o della Polizia. La possibile presenza delle autorità spesso è sufficiente a far dissolvere il malfattore.
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