Emergenza sinistri fantasma
13 ago 2012 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Attenzione ai sinistri fantasma
Oltre 500.000 colpi di frusta denunciati ogni anno nel nostro paese, più di 1.300 al giorno e una media di 23 incidenti su 100 con danni alla persona, contro la media europea del 10%. Una situazione d’emergenza che in alcune zone della penisola assume proporzioni ancor più preoccupanti con richieste di risarcimento per danni alla persona ogni 2 incidenti. Secondo i dati ufficiali, le frodi assicurative incidono sui bilanci delle compagnie per 300 milioni di euro ogni anno, ma tale valutazione viene effettuata sulla base delle sole frodi accertate (dati Ania). Anche se alcuni valori sono positivi, come il fatto che nel 2010 il numero dei sinistri accertati con frode risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente, rappresentando lo 0,72% di quelli accaduti e denunciati nell’anno (nel 2009 erano lo 0,79%) è ancora allarme. E l’Isvap lancia un monito: per evitare il perdurante fenomeno dei sinistro frode o fantasma che fanno aumentare il premio a insaputa del cittadino è necessario effettuare “adeguati controlli volti a contrastare tali episodi tentativi”.
Di cosa stiamo parlando? Si tratta di incidenti mai avvenuti e addebitati a ignari consumatori, che le compagnie di assicurazione pagano ai presunti danneggiati, nell' ambito della procedura di risarcimento diretto, sulla base di richieste di risarcimento spesso assistite da dichiarazioni testimoniali false e tendenziose. In pratica vere e proprie frodi di cui l’assicurato spesso non è proprio a conoscenza. Il cliente, infatti, viene a sapere del sinistro e dell’avvenuto risarcimento solo quando riceve l’attestato di rischio che indica l' applicazione del malus e il peggioramento della classe e del relativo premio del rinnovo. Sarà tardi a quel punto impugnare il pagamento fatto dalla propria compagnia e disconoscere responsabilità e sinistro. Oltre al peggioramento della situazione del cittadino, queste uscite vanno a incidere sulle compagnie assicuratrici, generando veri costi impropri che fanno poi lievitare il costo medio dei sinistri e quindi il livello dei premi rc auto, già elevati, che tutti gli assicurati sono chiamati a pagare.
Cosa fare? La ricetta dell’Isvap è di richiamare continuamente le imprese a fare attenzione e a riaprire i casi di segnalazione da parte dei consumatori su sinistri fantasma, restituendo la parte del premio pagato per il malus non dovuto. Se le imprese richiedono nuovi strumenti di controllo, l’Isvap risponde di “ migliorare l' efficienza e fronteggiare le troppe frodi avvalendosi degli strumenti esistenti''.
L’Aci ha invece proposto altre misure. In una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri invita a ridurre l’attuale termine di 2 anni per denunciare un sinistro a 90 giorni per evitare truffe. Propone di riportare a 5 giorni il termine ridotto oggi dal decreto liberalizzazioni a 2 giorni per poter far visionare la vettura incidentata dal perito dell’assicurazione. Terza idea: prevedere che la riparazione avvenga presso autofficine o carrozzerie convenzionate con la compagnia o comunque presso altri, ma alla stessa cifra del preventivo della carrozzeria convenzionata, per creare un prezziario nazionale a cui adeguarsi. Con queste misure l’Aci pensa di contrastare i fenomeni fraudolenti e di portare a risparmi del 30/40% per il settore.
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