Auto elettrica, il punto sulla situazione in Italia
1 mar 2021 | 5 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
La Lombardia è la regione con più punti di ricarica
A che punto siamo con l'auto elettrica in Italia? Si parla tanto della transizione verso la nuova mobilità, ma in molti sono ancora diffidenti; soprattutto le prestazioni delle batterie e la carenza dei punti di ricarica rendono dubbiosi gli automobilisti.
Cerchiamo di capire a che punto siamo e se vale la pena già oggi puntare su una vettura con un motore alternativo.
I dati di vendita
Il mercato auto in generale nel 2020 ha subito una straordinaria contrazione: le immatricolazioni in Italia hanno toccato quota 1.381.496, non succedeva dagli anni '70 del secolo scorso. In tutto si sono vendute 535 mila auto in meno, vale a dire il -27%.
I rallentamenti sono arrivati per effetto del Covid-19 e delle misure restrittive, ma, ciò nonostante, il 2020 è stato un anno di svolta per la mobilità elettrica.
I modelli ibridi hanno segnato un +103% sul 2019, le elettriche un clamoroso +207% con 32.538 unità vendute complessivamente nel 2020 (erano 10.577 nel 2019), di cui oltre 7.200 immatricolate a dicembre che ha fatto registrare un'impennata del 753% in confronto allo stesso mese di un anno prima.
Contando anche le vendite delle auto ibride plug-in (le ibride che si possono ricaricare alla presa di corrente: oltre 27.400 unità nel 2020), l’elettrico in totale ha sfiorato 60.000 veicoli venduti in un anno, in crescita del 250% nel paragone con il 2019.
La quota di mercato dell'elettrico è salita al 4,3% lo scorso anno (2,3% le auto elettriche “pure”). A perdere sono state le auto a benzina (-38%) e diesel (-40%).
Il 2020 verrà inoltre considerato l’anno dello storico sorpasso nelle vendite di auto elettriche rispetto ai veicoli a metano.
La rete di infrastrutture di ricarica in Italia
Secondo i dati Motus-e, associazione di operatori industriali e accademici per accelerare il cambiamento verso la mobilità elettrica, relativi a dicembre 2020, nel nostro paese ci sono attualmente 19.324 punti di ricarica in 9.709 infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico (cd. “pubbliche”).
Questo dato si riferisce al numero di infrastrutture installate. Purtroppo, circa il 21% di esse però risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali in quanto non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative.
Va comunque segnalato che nel corso del 2020 le installazioni sono cresciute mediamente del 39%, segno che su questo fronte si stanno facendo passi avanti importanti.
Resta un disagio per l’utente la sostanziale assenza di stazioni di ricarica nelle aree di servizio e lungo le arterie autostradali, che invece avrebbero bisogno di una più capillare diffusione di punti di ricarica ad alta potenza per facilitare viaggi e spostamenti su tratti extraurbani.
I dati attualmente disponibili e citati in più fonti relativamente alla distribuzione dei punti di ricarica ogni 100 km di autostrada, infatti, risultano non corrispondenti alla situazione reale. Con una rete autostradale complessiva di 6.943 km, i punti di ricarica fast presenti risulterebbero 15 ogni 100 km.
Tuttavia, quasi sempre, per accedere a queste stazioni di ricarica occorre uscire dall’autostrada per ricaricare fuori delle competenze autostradali.
Divario Nord-Sud
Le infrastrutture di ricarica sono maggiormente presenti nel centro-nord Italia e presso le città metropolitane. Il 57% circa delle infrastrutture sono distribuite nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro, mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole.
La Lombardia è la regione con più punti di ricarica, e da sola possiede il 17% di tutte le installazioni, con 3.326 punti.
Seguono nell’ordine il Piemonte con il 10,6%, Emilia-Romagna, Lazio, Veneto e Toscana con circa il 9% a testa. Le sei regioni complessivamente coprono più del 60% del numero totale di infrastrutture in Italia e sono quelle che durante il 2020 hanno effettuato più installazioni.
Un confronto europeo
Siamo indietro rispetto agli altri Paesi europei.
Nel Regno Unito ci sono 36.500 punti di ricarica in più di 13.000 location e il mercato di veicoli elettrici è in notevole espansione: a novembre 2020, con 144.291 unità, il dato è esploso al 9,6% come media dell'anno.
La Norvegia è ormai da anni, saldamente la nazione più electric-friendly e il mercato più avanzato nella mobilità elettrica al mondo. A fine ottobre 2020, il parco circolante di BEV (Battery Electric Vehicle – ossia elettrica “pura”) + PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) era pari a 464.345 veicoli. Il market share complessivo delle vetture elettriche BEV + PHEV, rispetto al totale delle immatricolazioni è impressionante, e si attesta al 73% circa, di cui il 52,2% costituito dai soli BEV.
Con 61.974 punti di ricarica pubblici, di cui 1.803 fast, i Paesi Bassi sono in Europa il paese con il più alto numero di installazioni pubbliche e terzo a livello mondiale dopo Cina (552.000) e Stati Uniti (79.000). Con 260.672 veicoli passeggeri elettrici BEV + PHEV circolanti (quasi il doppio dei 151.572 circolanti nel 2016) confermano la propria posizione dominante nel mercato dell’elettrico.
La Germania è invece il paese europeo con più auto elettriche vendute (BEV + PHEV), più di 513 mila dal 2011 al 2020, e si colloca terza a livello mondiale dopo Cina (3,8 milioni) e gli Stati Uniti (1,6 milioni). Sono 43.776 i punti di ricarica pubblici, di cui 6.834 fast, e pongono il paese appena dietro i Paesi Bassi per numero di infrastrutture pubbliche.
Conclusioni
Passare a un'auto elettrica oggi in Italia può essere una buona scelta, ma vanno considerati molti fattori come il tipo di utilizzo che se ne vuole fare e la zona di residenza.
Al centro-nord e per un uso cittadino può essere una scelta vincente, per chi invece deve fare viaggi lunghi o può essere soggetto a frequenti spostamenti non programmati, forse i tempi non sono ancora maturi.
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