Banca dati antifrode
13 giu 2016 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Ben venga ogni iniziativa che punti all'abbassamento del costo della RC Auto. È recente l'introduzione di una banca dati contro i furbetti per diminuire le truffe assicurative. L'Archivio Integrato Antifrode è uno strumento gestito dall'Ivass entrato in vigore il 10 giugno scorso. Ne hanno parlato in molti, (confronta per esempio qui), ma come funziona esattamente? Ad ogni sinistro la compagnia che lo prende in carico comunica alla banca dati tutti i dati relativi e ne ottiene un punteggio che indica quanto questo sia a rischio truffa. I parametri presi in esame sono tipo di incidente, danneggiati e testimoni. In sostanza se un soggetto compare un po' troppe volte in questo archivio come testimone o danneggiato, allora il livello di rischio aumenta: è segno che forse questa persona possa essere un “professionista” delle frodi assicurative. Ci siamo interrogati su questo strumento e le domande che solleva sono più delle risposte.
Va detto anzitutto che ogni iniziativa che punti alla legalità deve essere sicuramente appoggiata, tanto più che la diminuzione delle frodi assicurative avrebbe come prima ripercussione l'abbassamento dei prezzi delle polizze per tutti gli assicurati, ma quello che l'Ivass non spiega chiaramente è quello che succede quando un incidente risulta “a rischio”. L'unica frase (piuttosto vaga) è che in tal caso la compagnia è obbligata ad agire di conseguenza, pena una sanzione da parte dell'Istituto di vigilanza. Cosa significa? La compagnia dovrà far partire ulteriori indagini? Dovrà denunciare il sinistro all'Autorità giudiziaria? Dovrà sospendere la liquidazione dei danni finché l'onestà dell'incidente non sarà dimostrata? Dovrà pagare di meno? Tutte domande per ora senza risposta in attesa che il sistema entri a regime. Certo gli ausili informatici e le banche dati sono uno strumento moderno che finalmente entra in campo anche in questo ambito, ma quello che ci preme sapere è che fine farà l'automobilista onesto che viene coinvolto in un sinistro sospetto. I sistemi informatici non sono infallibili e non possono dare una risposta univoca, ma solo un giudizio che va interpretato, ecco perché l'ipotesi che si crei una sorta di “limbo” in cui finiscono gli incidenti considerati a rischio che attendono di essere analizzati e liquidati è reale. Un onestissimo ma molto sfortunato automobilista che si trovi coinvolto due o più incidenti in un breve lasso di tempo finisce nella “lavagna dei cattivi”? È uno scenario reale per questo è importante questo primo periodo in cui questa banca dati viene utilizzata per scoprirne il funzionamento e l'impatto nella vita reale, fermo restando che se grazie ai cervelloni elettronici riuscissimo a liberarci delle frodi assicurative scenderemmo tutti in piazza a festeggiare.
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