Bonus carburante da 200 euro, tanti punti deboli
18 lug 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Esclusi i dipendenti pubblici e le partite Iva
Oltre ai costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'auto e per la sottoscrizione della polizza Rc Auto, quest'anno gran parte del budget della famiglie andrà nei rifornimenti alla pompa.
A dare una mano in questo senso è il Governo che ha introdotto ilbonus carburante:200 euro per i dipendenti senza limiti di reddito ed è disponibile non solo per le alimentazioni tradizionali, ma anche sotto forma di ricarica di auto elettrica. Di questi tempi sembrerebbe un bell’aiuto, ma ci sono anche tanti punti deboli.
La circolare dell’agenzia delle entrate
Pur essendo stato varato dal governo tramite decreto e poi convertito in legge, a chiarire l’applicazione di questa agevolazione è stata l’Agenzia delle Entrate con la circolare n.27.
Anzitutto il bonus può esser erogato solo dalle aziende che operano nel settore privato, sono quindi escluse le pubbliche amministrazioni. In particolare possono erogarli chi non svolge un’attività commerciale e i lavoratori autonomi che abbiano dipendenti. I beneficiari sono esclusivamente i lavoratori dipendenti e può arrivare fino ad un massimo di 200 euro, erogato dai datori di lavoro privati esclusivamente su base volontaria.
Lato positivo: i dipendenti a cui viene riconosciuto il contributo, non pagano alcuna imposta perché non è considerato reddito imponibile; allo stesso modo, fino a questa cifra a dipendente, l’azienda lo deduce completamente dal proprio reddito. In pratica azienda e lavoratore non pagano le tasse sui bonus benzina.
Lato negativo: sono escluse le partite Iva. Scelta non molto comprensibile dettata probabilmente più dalla semplicità di erogazione che non da una decisione politica. Come ai tempi del lockdown per la pandemia, è stato più facile raggiungere i lavoratori dipendenti, i liberi professionisti sono arrivati dopo, per non parlare di chi ha una cassa pensionistica diversa dall’Insps. Meno comprensibile è stata l’esclusione dei dipendenti pubblici, perché? Forse non hanno anche loro le difficoltà di tutti?
Come ottenere il bonus
Non c’è un modo per richiederlo: è il datore di lavoro che decide di assegnarlo a uno o più dipendenti. Non è previsto nemmeno l’obbligo di stipulare un accordo contrattuale preventivo. I bonus benzina possono esser erogati durante il 2022 e nei primi 12 giorni del 2023, a prescindere dal momento del reale utilizzo da parte del dipendente. Non ci sono limiti di reddito, il che vuol dire che in teoria il datore di lavoro potrebbe anche assegnarlo ai supermanager con stipendi già alti.
Anche in questo passaggio ci sembra di vedere almeno due storture: perché lasciare questa decisione tutta in capo al datore di lavoro? Pur essendo un aiuto dello Stato su cui nessuno paga niente, c’è da scommetterci che alcuni lo faranno passare come un gesto di magnanimità, andando a incidere ulteriormente sui rapporti di forza tra lavoratore e datore di lavoro. Tanto più che non è un diritto di tutti i lavoratori, ma solo quelli “scelti”, senza alcun vincolo. Secondo punto, perché non mettere un tetto al reddito? Chi guadagna 10mila euro al mese potrebbe tranquillamente ottenerlo…
Veicoli elettrici
La circolare dell’Agenzia delle Entrate precisa che rientra nell’agevolazione anche la ricarica di veicoli elettrici, al fine di non creare ingiustificate disparità di trattamento fra differenti tipologie di veicoli. Anche qui volendo ci sarebbe qualcosa da dire: visto tutto l’impegno che a livello europeo si sta mettendo per la transizione verso l’elettrico, non sarebbe stato un bel segnale riservarlo solo ai veicoli elettrici? Avrebbe sicuramente perso efficacia, ma le risorse sarebbero state molto più concentrate.
Da qualunque parte lo si guardi a nostro avviso sembra un provvedimento con diversi punti deboli. Visto che le risorse in questo periodo non abbondano di certo, forse sarebbe stato meglio formularlo diversamente.
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