Cambia il rapporto con l’auto e con l’assicurazione
30 mag 2022 | 4 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
La mobilità sta cambiando. Il rapporto con l’automobile fin dalla sua comparsa è sempre stato in continua evoluzione. Oggi si stanno sempre di più affermando servizi di micro mobilità, sharing, l’uso di diversi mezzi di trasporto anche per lo stesso spostamento e in generale un approccio diverso. Anche le assicurazioni devono cambiare di pari passo e l’uso del digitale sta diventando sempre più determinante.
Come cambia il rapporto con l’auto
La prima auto al mondo è stata prodotta nel 1886, la Patent Motorwagen, soprannominata anche Velociped, nata dall’intuizione dell’ingegnere tedesco Karl Friedrich Benz, proprio quello che dopo la fusione con Mercedes ha dato la seconda parte del nome alla casa automobilistica. Nata come curiosità ci si rese conto subito delle potenzialità tanto che cominciò a diffondersi soprattutto tra le classi più abbienti. Per una diffusione più ampia delle auto bisogna aspettare addirittura gli anni 20 del 900, quando un altro gigante del settore, Henry Ford, inventò sistemi di produzione come la catena di montaggio e il nastro trasportatore, permettendogli di realizzare molti più esemplari in meno tempo. L’automobile si impone alle masse (almeno in Europa) dopo la seconda guerra mondiale e in Italia diventa davvero fenomeno di massa negli anni ’60 con la diffusione di modelli economici che sempre più famiglie potevano permettersi.
Procedendo a grandi passi lungo questa ricostruzione possiamo dire che poco sia cambiato nel mondo dell’auto in tanti lunghi anni. Certo ci sono stati profondi cambiamenti nella tecnologia, ma possiamo dire che fino a questo decennio il discorso è sempre stato simile: sempre più persone potevano dotarsi di un’auto personale che veniva usata sempre di più, al massimo c’è stata la grande dicotomia mezzo privato/mezzi pubblici. Le vere rivoluzioni stanno avvenendo adesso: tralasciando tutto il discorso dell’elettrificazione dell’auto (che appunto riguarda la tecnologia sottostante che qui non stiamo trattando), oggi sta cambiando profondamente il rapporto con l’auto.
Non c’è più solo auto di proprietà e trasposto pubblico, ma tante scale di grigio nel mezzo. Basta pensare al noleggio, allo sharing, alla mobilità alternativa come monopattini e biciclette elettriche. Persino il mondo dei taxi sta – in Italia molto lentamente – cambiando con servizi come Uber e similari.
I giovani e l’auto di proprietà
Possiamo dire di essere all’alba di una rivoluzione? Entro pochi anni non ci sarà più il concetto di auto privata? Difficile ipotizzarlo per il momento. Una considerazione su tutte: per quanto i servizi alternativi si stiano diffondendo, restano appannaggio delle grandi città, chi abita fuori dai centri urbani avrà sempre necessità di un mezzo privato, fosse anche solo a noleggio.
La propensione però all’utilizzo di servizi di mobilità alternativi è sempre più alta e succede spesso che si utilizzino più mezzi per lo stesso spostamento: il tipico esempio in questo caso è l’uso dell’auto privata fino alla stazione più vicina, per poi usare i mezzi pubblici e all’arrivo a destinazione, uno sharing per gli spostamenti più brevi. Questo modello si sta imponendo sempre di più anche per la difficoltà di muoversi con mezzi propri nelle città. Ciò nonostante per molti anni continueremo a voler avere a disposizione una vettura personale, a meno che non arrivi qualche idea nuova.
L’assicurazione deve stare al passo
Seguendo queste trasformazioni delle abitudini anche le compagnie assicurative vogliono stare al passo. La tradizionale polizza RC auto alla luce di queste diverse soluzioni rischia di sembrare un po’ “ingombrante” e soprattutto lascia scoperti dalla protezione mentre si usano altri mezzi. Per questo oggi si diffondono assicurazioni più legate alla persona che al mezzo: se l’auto privata mi serve solo per raggiungere una stazione, perché dovrei pagare un’assicurazione per tutto il tempo in cui resta ferma?
La combinazione di polizze a chilometro con altre che possano adattarsi ad altri mezzi è diventata una scelta comune, le soluzioni che possono arrivare con il digitale potrebbero semplificare i passaggi, lasciando alle tecnologie il compito di tenere il conto dei chilometri che facciamo e di come li facciamo, senza che sia l’utente a dover attivare un prodotto diverso ogni volta.
I sistemi Gps possono facilmente tenere traccia dei nostri spostamenti e permetterci ci pagare solo quello che realmente utilizziamo. La tecnologia è già molto più avanti della nostra immaginazione e probabilmente anche della nostra voglia di metterci in gioco e uscire dalla zona di comfort a cui siamo abituati.
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