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Caos seggiolini anti abbandono: si pensa a una moratoria

11 nov 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Il dispositivo risulta introvabile

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È una classica storia all'italiana. Si fa una legge, diventa impossibile rispettarla, si fa un passo indietro. È quanto sta succedendo per i seggiolini anti abbandono, che il legislatore ha voluto obbligatori per evitare nuove sconcertanti tragedie che hanno visto sfortunati genitori dimenticare il figlio in auto con epiloghi spesso fatali. L'obbligo di dotare le auto con minori sotto ai 4 anni del dispositivo è in vigore dal 7 novembre e prevede, per chi non si allinea, una sanzione che va da 81 a 326 euro (e 5 punti decurtati nella patente). Peccato che molti genitori, con tutta la buona volontà di volersi adeguare, non sono riusciti a trovare nei negozi specializzati l'indispensabile articolo perché andato esaurito sull'onda della corsa all'acquisto. Di chi è la colpa?

L'avvio di questo provvedimento è stato segnato dal caos; l'associazione di consumatori Codacons segnala prodotti introvabili, incertezza su requisiti e multe, e prezzi in costante crescita, puntando il dito sul governo: “La fretta con cui è entrato in vigore l'obbligo del seggiolino ha di fatto trovato il mercato e i consumatori del tutto impreparati, al punto che in molte zone del Paese tali prodotti sono assolutamente introvabili” spiega il presidente Carlo Rienzi.

In diversi casi le multe sono già scattate e se alcuni automobilisti sono rei di aver aspettato l'ultimo giorno disponibile per mettersi in regola, è anche vero che per molti non è stato possibile reperire il dispositivo, neanche comprandolo online dove i tempi di spedizione portavano comunque a superare la soglia fatidica del 7 novembre.

Come purtroppo accade spesso in Italia, dove far rispettare le leggi sembra un'eccezione, la politica pensa di correre ai ripari ed evitare di accanirsi sulle famiglie. Il Partito Democratico avrebbe pronto un emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra che disciplina le nuove regole in materia di sicurezza stradale, con una moratoria di 4 mesi per le sanzioni. Simile iniziativa era stata annunciata nei giorni scorsi anche dal Movimento 5 Stelle. Il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, aveva già dato disponibilità in questo senso. Se confermato, le multe dovrebbero quindi scattare dal primo marzo 2020, per permettere a tutti di mettersi in regola.

Chissà cosa succederà a chi ha preso multe in questi giorni o chi le prenderà finché questo emendamento non entrerà in vigore. Nel frattempo, si cercherà di risolverla alla solita maniera appellandosi alla clemenza del vigile che vuole fare la multa, spiraglio attraverso cui cercheranno di salvarsi tanto il genitore in buona fede che ha fatto di tutto, quanto quello svogliato che non si è curato di seguire le leggi.

Insomma, non riusciamo a essere precisi nemmeno su un provvedimento approntato per salvare le vite ai bambini. Forse non saremo mai la Svizzera, ma quanto ci piacerebbe per una volta non essere l'Italia.

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