Car Sharing, Italia prima in Europa per numero di utenti
28 mar 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Sono 1,1 milioni gli utenti in Italia
Il futuro è condiviso, su questo non c'è dubbio. In quanto alle formule e ai modelli di business della sharing economy questo è ancora tutto da vedere. Per quanto riguarda il settore dell'auto, la mobilità in Italia è in profonda trasformazione. Secondo una ricerca della società di consulenza aziendale AlixPartners dal titolo “Mobilità condivisa – verso l’era del robotaxi”, in tutta Europa si assiste a una forte diffusione del servizio di car sharing con 4,5 milioni di utenti. Solo in Italia sono 1,1 milioni, il 40% del totale. Entro il 2020 in Europa gli utenti potrebbero arrivare a 8 milioni. Costi, trasparenza dei prezzi e disponibilità sono le leve chiave per vedere aumentare ulteriormente la diffusione di queste forme di mobilità diffusa soprattutto nelle aree metropolitane. In Italia il 61% degli utenti dichiara che, grazie alle opportunità offerte dal car sharing, sta evitando o rinviando l’acquisto di un veicolo.
Se gli italiani sono numericamente i primi nell'Unione a usare questo tipo di servizio, vediamo anche cosa succede negli Stati Uniti. Negli Usa dal 2013 al 2017 l’utilizzo dei servizi di car sharing nelle grandi città è diminuito del 20% e la curva di sviluppo di questa forma di mobilità è destinata a restare piatta anche nei prossimi 12 mesi, mentre ci si attende una crescita rilevante del ride sharing (+18% rispetto ad oggi). E qui veniamo a un altro dei punti fondamentali: che cos'è il ride sharing? Letteralmente è la condivisione di un “passaggio” e non è altro che l'evoluzione del servizio nato con Uber, una macchina con conducente che più passeggeri, di strada verso la destinazione finale, possono prenotare in momenti separati della corsa anche senza conoscersi l'un l'altro e tutto tramite app smartphone. Per fare un esempio se dal centro di Milano prenoto un'auto Uber per Linate, potrei vedere salire sul mezzo una persona in piazza Cinque Giornate e una in Corso XXII Marzo, dividendo con gli eventuali ulteriori passeggeri il costo del noleggio.
Neanche a dirlo in Italia non solo siamo tagliati fuori da questo tipo di servizio, ma anche dal suo precursore. Dopo gli scioperi e le proteste dei tassisti il servizio Uber è stato bandito nel nostro Paese, e ora può agire solo come una normale macchina con conducente con delle limitazioni e dei prezzi più alti. Di fatto in Italia Uber è una normale ditta di noleggi auto con conducente. Non è questa la sede per risolvere l'annosa diatriba tra tassisti e nuove tecnologie, ma considerando come il servizio di car sharing in Italia abbia preso piede e trovato numerosi seguaci, forse bisognerebbe finalmente affrontare la situazione seriamente anche a livello istituzionale, considerando che il progresso non lo si potrà tenere per sempre fuori dalla porta.
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