Carburanti, perché il diesel costa più della benzina?
29 ago 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Alla base ci sono ragioni internazionali
Solitamente il prezzo del diesel è sempre stato più basso di quello della benzina, pochi centesimi ma che nell’arco di un lungo periodo possono fare una differenza sensibile in termini di risparmio, soprattutto in un contesto attuale dove anche le polizze Rc auto sono tornate a salire. Ultimamente ai distributori accade esattamente il contrario, è il gasolio a essere più caro. Come mai? Alla base ci sono ragioni internazionali, alcune più evidenti, altre meno scontate.
Prezzo del diesel più alto
Quando valutiamo l’acquisto di una nuova auto, il motore a diesel viene sempre indicato come conveniente perché ha consumi inferiori rispetto alla benzina e costa meno alla pompa. Ma oggi questo assioma non è più tale. La ragione di questa inversione di rotta è da imputare al fatto che per il gasolio siamo più legati alle importazioni rispetto che alla benzina. L’Europa nel suo complesso importa la gran parte del gasolio dalla Russia (60% dell'import totale), subito seguita da Usa, Medio Oriente e India. Ma non è l’unico motivo.
Dopo che il mondo si è fermato a causa della pandemia, il 2021 ha visto il rifiorire del commercio internazionale. La maggior parte dei veicoli commerciali adibiti al trasporto merci è alimentata a diesel, questo ha provocato globalmente un aumento della domanda, seguito - secondo le leggi di mercato – da un aumento dei prezzi. Tanto più che nel 2022 c’è stato anche un calo dell’offerta a causa della guerra in Ucraina e delle difficoltà nei commerci con la Russia.
In totale quindi, benzina e diesel sono aumentati rispettivamente dell'1,9% e del 5,3% dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, con un rincaro complessivo del 9,6% e del 14,3% dall'inizio del 2022.
Il requiem per il diesel
Vista la situazione e visti anche le critiche che negli ultimi anni hanno messo i motori diesel sul banco degli imputati perché considerati più inquinanti, c’è da chiedersi se non sarà questo tipo di alimentazione il primo a scomparire nel prossimo futuro. Gli analisti sono discordi perché, nonostante tutto, la preferenza verso il gasolio è ancora piuttosto alta nei dati di vendita delle nuove auto.
Carobenzina, prolungati gli aiuti
Che si tratti di benzina o diesel il governo ha prorogato nel frattempo gli aiuti, inizialmente previsti fino al 20 settembre, fino al 5 ottobre. Si tratta della sesta proroga della misura, in vigore dallo scorso 22 marzo: il taglio delle accise ha consentito un calo dei prezzi alla pompa pari a 25 centesimi di euro più IVA al litro (30,5 centesimi in tutto). Il costo per le casse dello Stato si aggira intorno ai 500milioni di euro.
Grazie a questi interventi i prezzi dei carburanti sono sotto i due euro al litro (una soglia psicologica importante) ma c’è da chiedersi fino a quando si riuscirà a coprire con misure brevi e mirate il taglio e se non torneranno ad aumentare entro la fine dell’anno.
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