Caro benzina, le misure del governo si fanno attendere
11 set 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Al vaglio l'ipotesi di un buono benzina
Non solo rincari per l'assicurazione Rc Auto; fare il pieno in questi giorni non è una bella esperienza. I prezzi dei carburanti alla pompa sono in costante aumento e non accennano a diminuire: 2 euro al litro per la benzina e 1,9 euro al litro per il gasolio. A far lievitare i prezzi è ancora una volta una congiuntura internazionale e le misure annunciate dal governo potrebbero rivelarsi insufficienti.
Il petrolio alle stelle
Nel mondo il costo del petrolio è arrivato a circa 90 dollari al barile (poco più per il Brent, poco meno per il WTI, a influenzare i costi per l’Europa è il primo). Per comprendere quanto siano alti, basti pensare che un mese dopo l’invasione russa dell’Ucraina, a marzo 2022, il prezzo del Brent era arrivato a 124 dollari al barile, non così distante da quello odierno. Allora c’era un evento di portata globale a spingere i prezzi, oggi invece i motivi sono perlopiù speculativi.
La salita dell’ultimo periodo è comunque legata al contesto internazionale: i Paesi produttori di petrolio, a partire da Russia e Arabia Saudita, hanno confermato di voler estendere i tagli alla produzione. Anche i Paesi Opec+, ossia l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio composta da 24 nazioni, estenderà i tagli alla produzione fino al 2024, per sostenere i prezzi. Questo, nonostante la richiesta di petrolio mondiale sia in aumento, con un effetto al rialzo.
Il peso sulle famiglie
Le manovre sulla scacchiera internazionale finiscono per essere pagate dalle persone comuni. L’ascesa del petrolio non vuol dire solo un pieno più caro, ma anche nuove fiammate sull’inflazione: le merci per essere prodotte e trasportate hanno bisogno di energia e se il costo di queste voci sale, altrettanto dovrà fare il prezzo finale. In un periodo di grande difficoltà come quello che stiamo vivendo è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno.
Le contromisure del governo
Il ministro dell’Impresa e del Made in Italy, Adolfo Urso ha annunciato due iniziative: la prima volta a tutelare le famiglie meno abbienti e la seconda per il settore dell’autotrasporto merci. Il governo ha deciso di non procedere con il taglio delle accise, ma di optare per un bonus benzina sul modello social card, ovvero destinato a chi ha i redditi più bassi (si ipotizza un Isee di 25mila euro) o agli autotrasportatori. Il bonus dovrebbe essere di 150 euro.
Quando nel 2022 il governo Draghi aveva provveduto al taglio delle accise la situazione era persino più tesa di quella odierna, era stato anche predisposto un meccanismo di accisa mobile in caso di rialzi del petrolio, ma per scattare il prezzo al barile del Brent deve crescere ulteriormente. Insomma al momento per i cittadini non resta che fare il pieno con la benzina a due euro.
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