Caro carburanti, pronto un piano del governo
17 mar 2022 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Con i prezzi del carburante in costante rialzo, il governo sta pianificando un intervento d’urgenza per ridurre almeno la quota di tasse, abbassando così il costo alla pompa. Il ministro della Transizione Ecologica Cingolani ha proposto “l’accisa mobile” ovvero un modello per cui queste si adeguerebbero in maniera inversamente proporzionale al costo del petrolio. Per compensare il mancato gettito si userebbero i maggiori introiti derivanti dall’Iva al 22% applicata ai carburanti.
Il calo sarebbe di 15 centesimi
Grazie a questo provvedimento il prezzo potrebbe scendere di 15 centesimi al litro, una boccata d’ossigeno per gli automobilisti e per le imprese.
Gli alti costi dei carburanti infatti stanno incidendo fortemente sui trasporti merci con rialzi che rischiano di ricadere comunque sul consumatore finale, alimentando ulteriormente l’inflazione che è già a livelli record.
La situazione è così preoccupante che per alcune forze politiche questo decreto non sarebbe sufficiente e chiedono al governo di intervenire in maniera più decisa, anche con uno scostamento di bilancio.
Il peso delle tasse sui carburanti
Più che con misure emergenziali e temporanee, forse sarebbe il caso che le istituzioni intervenissero con progetti più di lungo respiro. Se ne parla da tanti anni, ma il tanto agognato taglio delle accise non è mai avvenuto.
Come dimostra questo studio di Facile.it, l’Italia è il Paese dove le accise incidono di più sul prezzo finale, siamo secondi solo ai Paesi Bassi.
Considerando anche l’Iva, scopriamo che metà di ciò che paghiamo per fare il pieno finisce allo Stato. Un maggiore equilibrio sarebbe auspicabile, considerando anche che le tasse al consumo (come appunto l’Iva e le accise sui carburanti) colpiscono tutti in maniera indiscriminata e uguale, non rispettando alcun criterio di proporzionalità in base al reddito che una buona tassazione dovrebbe avere.
Il prezzo del petrolio intanto scende
Dai mercati nel frattempo arrivano buone notizie perché il petrolio è tornato finalmente a scendere, anche se l’instabilità della situazione internazionale non permette previsioni a lungo termine. Seguire l’andamento dei prezzi dell’energia, soggetti a forti fluttuazioni e fenomeni speculativi, rischia di mantenere l’Italia esposta ai capricci del mercato.
In attesa dunque di un piano a lungo termine che permetta di alleggerire la dipendenza del nostro Paese dalle fonti estere, per il momento possiamo solo correre ai ripari, ad esempio risparmiando su altre voci, quale l'Rc Auto.
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