Cassazione: sì al risarcimento anche se supera il valore del veicolo
5 giu 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Una sentenza della Corte di Cassazione sta facendo discutere il mondo assicurativo. Se in caso di sinistro il risarcimento dell’auto supera il valore della stessa, la compagnia deve comunque risarcire. Ma ci sono delle eccezioni.
Le novità sul risarcimento
Una dei temi più diffusi con cui le compagnie devono confrontarsi in ambito Rc Auto è quello dei risarcimenti dei danni a seguito dei sinistri, soprattutto quando sono coinvolti veicoli vecchi e di scarso valore. Quello che può accadere è che il valore commerciale del veicolo da riparare sia inferiore alla somma necessaria alle riparazioni. In questi casi solitamente le compagnie possono suggerire agli automobilisti danneggiati di rottamare l’auto accettando in cambio una somma di denaro.
La Corte di Cassazione ha invece emesso una sentenza che va nelladirezione contraria, ovvero che le assicurazioni sono obbligate a risarcire i danni derivati dagli incidenti anche se il costo delle riparazioni supera il valore dell’auto. Questo perché il danneggiato può avere “serie e apprezzabili ragioni” (si legge nella sentenza) per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo, per esempio non dover affrontare i costi in più che un acquisto comporta (passaggi di proprietà ecc…).
Tuttavia la Corte stessa chiarisce che non si tratta di una regola assoluta. Le compagnie possono rifiutarsi nel momento in cui il risarcimento finisce per arricchire il danneggiato in modo ingiustificato. Non si capisce bene dove sia il confine, si tratta di una valutazione caso per caso.
Favorevoli e contrari
Attraverso l’Ania, l’Associazione Nazionale Imprese Assicurative, le compagnie spiegano la loro posizione: spesso la riparazione di un veicolo finisce per aumentarne il valore ante incidente. Favorevoli invece le associazioni di consumatori che considerano un diritto degli automobilisti poter preferire il proprio veicolo anche se è una soluzione anti-economica per le assicurazioni.
C’è anche un altro fattore da considerare. In Italia il parco auto è tra i più vecchi d’Europa (oltre 11 anni di media) e questa sentenza non aiuta di certo il ricambio. Certamente un automobilista che vede il proprio veicolo danneggiato in un incidente deve avere il diritto di vederlo riportare alle condizioni di partenza, ma questo non dovrebbe essere un appiglio per “salvare” veicoli praticamente in fin di vita.
In un periodo come questo in cui l’inflazione si fa sentire non è giusto aggravare le famiglie di spese extra come quello di un cambio auto quando non necessario e non cercato, tuttavia veicoli più nuovi sulle strade vuole anche dire maggiore sicurezza, meno inquinamento e per l’automobilista poter spuntare un prezzo migliore sulla Rc Auto (un veicolo nuovo con i sistemi di sicurezza più aggiornati viene valutato positivamente nella costruzione del costo della polizza). Nel momento in cui ci si trova al bivio tra la richiesta di riparazione di un veicolo vecchio o la sua sostituzione, sono elementi che vanno considerati.
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