Clima, un'assicurazione contro le calamità naturali
4 apr 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Quando il pericolo è una calamità
“Cara, hai pagato l'assicurazione contro gli allagamenti?"
"Pensavo dovessi farlo tu, io ho pagato quella contro la desertificazione del giardino...”
Per quanto surreale, è possibile che tra qualche anno questa potrebbe essere una conversazione piuttosto comune nelle famiglie italiane. Il motivo è semplice: i cambiamenti climatici entrano sempre più a far parte della nostra vita quotidiana e provocano effetti (purtroppo sempre negativi) sul pianeta. Che la minaccia sia reale e presente non è solo qualcosa detto dai ricercatori chiusi nei laboratori, ma anche sostenuto dalle principali Istituzioni. In un documento del 2013 della Commissione Europea chiamato “Libro verde sull’assicurazione contro le calamità naturali e antropogeniche” si mettono in guardia le compagnie assicurative invitandole a considerare i fenomeni naturali derivanti dai cambiamenti climatici (“antropogeniche” sta per “causate dall'uomo”) e a inserire questo tipo di calamità tra i prodotti disponibili. Anche le Istituzioni italiane stanno producendo un documento simile in cui le assicurazioni hanno un ruolo essenziale.
Dal canto loro le compagnie si stanno attrezzando visto che simili fenomeni possono colpire molti beni in una zona circoscritta. Le tipologie di polizze allo studio comprendono formule basate sull'aggregazione dei rischi, ovvero pensare a un prodotto specifico che raduni questo tipo di calamità naturali; oppure basate sull'aggregazione di assicurati che vivono in una zona a rischio o ancora sull'aggregazione di assicurazioni che possano così far fronte a disastri anche di larga scala.
Il tema è duplice e non riguarda solo il privato cittadino, anzi, questo sarà coinvolto probabilmente solo in una seconda fase, all'inizio questo tipo di assicurazione viene pensata più per lo Stato che, in caso di alluvioni, tempeste eccetera, può contare su un supporto finanziario per far fronte ai rimborsi. Tuttavia è possibile che un domani questo tipo di polizze sarà necessaria anche per il cliente finale che avrà necessità di tutelare i propri beni con un tipo di prodotto specifico, diverso dalle normali assicurazioni auto o abitazioni.
In tal senso è interessante il richiamo che la Commissione Europea aggiunge nel documento citato, l'attività delle compagnie infatti non solo deve essere mirata alla copertura dei costi, ma a sensibilizzare il cliente su un comportamento più responsabile nei confronti dell'ecologia. Si potrebbe per esempio pensare a un adeguamento dei costi della polizza in base all'impronta ecologica dell'assicurato: inquini molto? Allora pagherai di più. Hai la macchina elettrica e la casa in classe A? Allora i costi per te sono minimi.
I cambiamenti climatici e le relative conseguenze sono sempre di più parte della nostra vita e non qualcosa che accade solo nei laboratori dei ricercatori e presto potrebbe anche diventare un costo concreto e quantificabile, per evitare questa prospettiva o quantomeno posticiparla il più possibile è sempre bene tenere un comportamento responsabile e attento alla natura, non possiamo che guadagnarci tutti.
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