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Colonnine di ricarica: record di nuove installazioni

30 ott 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Uno dei freni principali alla diffusione delle auto elettriche è la scarsa presenza di infrastrutture di ricaricasul territorio italiano. Dagli ultimi dati però emerge che l’installazione di nuove colonnine è in accelerazione, mentre i dati sulle auto elettriche vendute sono tutt’altro che entusiasmanti.

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Sempre più colonnine di ricarica

Secondo i dati Motus-e, associazione italiana che riunisce vari soggetti con lo scopo di favorire la transizione verso mezzi sostenibili, ad oggi i punti di ricarica presenti nel nostro Paese sono 47.228, a fronte di un parco circolante di vetture BEV di 214.363.

Più che i numeri totali è interessante guardare il progresso che fa segnare un nuovo record di crescita: in un solo anno, dal settembre 2022 sono aumentati del 44,1% i punti di ricarica installati. Nel trimestre luglio-settembre 2023 sono stati messi a terra 2.018 colonnine, il totale dei primi 9 mesi dell’anno è a quota 10.456, livello più alto mai osservato.

Si conferma il deciso progresso delle installazioni nel Sud e nelle Isole, area che raggiunge il 23% del totale dei punti di ricarica presenti della Penisola, a fronte del 21% del Centro e del 56% del Nord Italia. A livello regionale Lombardia fa meglio di tutti, sfondando quota 8mila punti di ricarica sparsi sul territorio, davanti a Piemonte (4.713), Veneto (4.564), Lazio (4.558) ed Emilia-Romagna (4.050). La Campania si conferma la Regione con la maggiore crescita dell’infrastruttura (2.212 punti installati dall’inizio dell’anno).

Anche per quanto riguarda le autostrade emerge un’accelerazione importante con la presenza di 851 punti di ricarica al 30 settembre 2023 (+541 rispetto a un anno fa).

Immatricolazioni ancora timide

Secondo i dati Unrae a ottobre le auto elettriche immatricolare sono state il 4,1% del totale, al pari delle ibride plug-in (4,1%). Si tratta di dati ancora troppo timidi per pensare di rinnovare il parco auto italiano e avere ripercussioni sui settori collegati, come quello assicurativo: le vetture a benzina (27,5%) e diesel (15,2%) restano ancora le preferite degli italiani anche sui nuovi acquisti. Insomma c’è bisogno di un cambio di passo che sta avvenendo per quanto riguarda le infrastrutture, ma per gli italiani non è ancora sufficiente.

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