Come scegliere la polizza moto
2 gen 2012 | 4 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
A zig zag tra le polizze moto
Due ruote per sopravvivere al traffico cittadino o semplicemente per passione. Gli italiani, popolo di centauri, sono sempre stati amanti delle moto e degli scooter, dalla prima Vespa prodotta nel secondo dopoguerra fino alle moderne e superaccessoriate moto da corsa di alta cilindrata, vanto del made in Italy in tutto il mondo. Così come per le quattroruote, anche per moto e motorini la legge prevede che si contragga obbligatoriamente un’assicurazione per responsabilità civile. Sostanzialmente simile all’Rc auto, la polizza dei conducenti con casco dovrà essere stipulata tenendo presente condizioni e caratteristiche del tutto peculiari rispetto alla macchina. I massimali, per esempio, sono più bassi, e l’assicurazione per furto e incendio non è sempre applicabile.
Differenze rc auto- rc moto: massimali e patentino
Obiettivi uguali, ma prodotti simili per quattro e due ruote. Infine tutti coloro che voglio passare da un’assicurazione auto a una polizza moto possono mantenere la propria classe di merito calcolata col metodo bonus malus, grazie al sistema della classe di conversione universale (CU), meccanismo che permette di tradurre questo parametro da una compagnia di assicurazione all’altra.
Caratteristiche simili sono anche quelle che regolano l’uso della formula “bonus-malus”, con il rilascio dell'attestato di rischio che indica la classe di merito per i parametri della compagnia e quella universale CU con valore legale. Al fine di delineare il profilo di rischio del guidatore si dovranno fornire dati sulla sua età e sugli anni di possesso della patente, la provincia di residenza e la potenza della moto.
La prima evidente differenza con le polizze auto è invece il massimale minimo, che per le moto risulta comprensibilmente più basso ed è pari a 6 milioni di euro circa. Soglia minima che può essere alzata incrementando il premio assicurativo oppure può essere inferiore se si tratta di motorini o scooter con 50 cc di cilindrata. Per quanto riguarda quest’ultima categoria, è fondamentale ricordarsi che dal 2004 i minorenni e i maggiorenni senza patente di guida devono conseguire il patentino (o certificato di idoneità) per ciclomotore. Questo perché se chi guida uno scooter di bassa cilindrata provoca un incidente, anche se ha regolarmente attivato una polizza assicurativa, non sarà coperto. La compagnia infatti, in caso di mancanza di patentino, potrà chiedere il rimborso delle spese alla famiglia del guidatore.
Risparmio in base all’uso: sospensione e polizza temporanea
Se la nostra assicurazione auto ci fa pagare il giusto, non vuol dire che automaticamente ci offrirà la miglior scelta possibile per assicurare la nostra moto. Se contrarre una polizza moto con l’assicuratore di fiducia per il ramo auto può essere la scelta più comoda e semplice, potrebbe invece rappresentare la scelta più dispendiosa e meno soddisfacente. Anche in questa situazione sarà bene consultare su internet un motore di comparazione tra polizze, specificando le nostre esigenze extra rispetto alla mera copertura obbligatoria per legge.
Modulare la durata del contratto assicurativo permette di risparmiare in maniera consistente sul premio. In particolare, il suggerimento è capire come e quanto utilizziamo la moto durante l’anno. La usiamo maggiormente nel periodo estivo perché d’inverno fa troppo freddo? Oppure nel quotidiano usiamo l’auto, mentre diventiamo centauri solo nel weekend? In questi casi sarà inutile contrarre una polizza annuale; sarà sicuramente più conveniente cercarne una temporanea. È infatti possibile scegliere tra polizze di durata annuale, semestrale o anche temporanea.
Le assicurazioni annuali, come per le auto, sono dedicate a chi usa la moto quotidianamente per recarsi al lavoro o per il tempo libero. Quelle semestrali si rivolgono a chi ne fa un uso mirato per un periodo preciso nell’anno. Esistono poi le polizze a consumo o temporanee adatte soprattutto a tutti coloro che utilizzano la moto sporadicamente, per fare dei viaggi o nel weekend, che non utilizzerebbero pienamente un’assicurazione annuale o semestrale, a patto che l’uso del mezzo sia effettivamente saltuario. Le polizze temporanee arrivano a durare anche solo un trimestre, un giorno e possono persino essere commisurate ai chilometri che si prevede di compiere. È bene chiarire che l’assicurazione “al chilometro” non vuol dire pagare solo per i tragitti fatti. Il premio si comporrà di una parte fissa a cui aggiungere una cifra per gli effettivi chilometri percorsi.
Se non siamo sicuri del periodo in cui non utilizzeremo la motocicletta, c’è un’alternativa alle polizze temporanee, ovvero la sospensione dell’rc moto annuale per un periodo. In questo caso il suggerimento è di vagliare bene il periodo minimo previsto dalle compagnie e gli eventuali costi di riattivazione della polizza. Durante la fase di sospensione, bisognerà trovare un luogo per la custodia del proprio mezzo. La moto, infatti, non dovrà sostare in strada, altrimenti sarà sottoposta alle normali regole del codice.
Furto e rivalsa: altre clausole
Occhio alle franchigie e agli scoperti della garanzia furto incendio per la moto. Consigliato assicurare il valore corretto, soprattutto se si tratta di nuovi acquisti, molto ricercati dai ladri delle grandi città. Utile pensare di coprire la dueruote oltre che per il furto per il suo tentativo, che spesso danneggia il mezzo tanto quanto il furto effettivo.
Fondamentale pensare di inserire una clausola di esclusione, totale o parziale, della rivalsa della compagnia sul contraente che comprenda nella copertura il passeggero che può essere o meno trasportato per legge sul mezzo (in base alla cilindrata).
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