Cosa cambia con la fusione tra FCA e PSA
23 dic 2019 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Previsti ricavi di quasi 170 miliardi di euro
Dopo il via libera dei board di entrambi i gruppi di automobili Fiat-Chrisler e Peugeot-Citroen la fusione è praticamente cosa fatta e gli esperti si chiedono cosa cambierà per il mercato dell'auto. L'aspetto che più appassiona gli amanti dell'auto è quello riguardante gli investimenti in nuove tecnologie, l'unico che potrebbe avere ricadute su tutti gli automobilisti.
Ma vediamo per ordine cosa succederà. La fusione che si concretizzerà nei prossimi 12-15 mesi porterà alla creazione di un nuovo gruppo che sarà il quarto costruttore al mondo o il terzo se si guarda al fatturato. La nuova sede del gruppo sarà in Olanda e sarà una realtà da quasi 9 milioni di veicoli, con ricavi di quasi 170 miliardi di euro, un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi e un margine operativo del 6,6%.
Anzitutto le due aziende guardano ai risparmi che si potranno conseguire, o generare sinergie come si usa dire nel linguaggio moderno. Risparmi "associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme" rappresenteranno "il 40% circa dei 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a regime, mentre quelli relativi agli acquisti - che beneficeranno principalmente delle economie di scala e degli allineamenti al miglior prezzo - rappresenteranno un ulteriore 40%", spiegano le società. La parte restante di tagli alle spese verrà da marketing, amministrazione, spese generali, anche se i manager confermano l'impegno a non chiudere stabilimenti produttivi.
Dal punto di vista geografico delle vendite le due entità dovrebbero bilanciarsi: Peugeot è più forte in Europa, ma carente nel Nord America, esattamente l'opposto di FCA. I vertici dei gruppi sperano così di rinforzare i punti deboli sfruttando i canali di vendita collaudati.
La struttura patrimoniale del nuovo Gruppo PSA-FCA avrà flessibilità finanziaria e margini per investire in nuove tecnologie. Gli investimenti FCA-PSA punteranno a piattaforme di veicoli, famiglie di motori e nuove tecnologie. “Oltre due terzi dei volumi a regime sarà concentrato su 2 piattaforme, con volumi annuali di circa 3 milioni di veicoli sia sulla piattaforma small che su quella compact/mid-size” sono le info ufficiali preliminari da FCA e PSA.
Insomma, la speranza è che grazie alla maggior forza economica che i due attori insieme potranno schierare si riuscirà a fare dei passi avanti più spediti nell'ambito della ricerca e dell'innovazione per veicoli sempre più ecosostenibili e performanti.
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