Ddl concorrenza, sconti Rc auto
2 mar 2015 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Calmierare i prezzi con sconti...di legge
Dal risarcimento diretto obbligatorio a oggi ne è passata di acqua sotto i ponti. Negli anni si è cercato di “costringere”, in modi a volte maldestri, le compagnie assicurative a garantire degli sconti per calmierare i prezzi. Anche fronte di una generalizzata diminuzione dei premi, legata a diversi fattori tra cui il minore utilizzo dell’auto, secondo il legislatore di oggi sembra che questa strategia non abbia però funzionato. Pertanto con il decreto concorrenza in fase di discussione si sta rivedendo la filosofia dei meccanismi di liberalizzazione dei mercati (assicurativi, ma anche servizi pubblici locali, servizi legali etc.), abbandonando per quello della responsabilità civile obbligatoria quella relazione tra obblighi e maggiori vincoli per gli automobilisti, in cambio di sconti certi in polizza da parte delle compagnie, puntando invece sulla “moral suasion”, se così si può dire.
Vincoli hard e premi soft? I dubbi
Le compagnie assicurative, secondo la norma in discussione, dovranno riconoscere degli sconti “significativi” a fronte della sottoscrizione da parte dei conducenti di clausole più o meno vincolanti. Cosa vuole dire? Gli automobilisti che accettano di farsi installare la scatola nera a bordo della propria auto, che dunque consentano di controllare il comportamento alla guida e registrare i valori del mezzo nel momento del sinistro e non solo (velocità, frenata, posizione geografica, km percorsi), dovranno pagare un premio ridotto non si sa bene di quanto ma comunque superiore al costo dell’installazione. Diverso era il meccanismo dell’obbligo di sconto del 5/10 % sul premio dopo l’installazione della scatola nera “a carico della compagnia” com’era previsto finora, ma che a volte ha portato a riversare tali costi su altre voci del contratto, rendendo vano lo sconto.
Novità è anche l’installazione di alcoltest nella propria auto, sempre finalizzata ad avere una limatura al ribasso delle tariffe, anche qui non quantificata, in cambio di non permettere che l’auto si metta in moto superato il limite alcolemico. In caso di obbligo di risarcimento in forma specifica, cioè con riparazione del mezzo e non con l’indennizzo, medesimo obbligo per la compagnia di garantire almeno per due anni le riparazioni effettuate. Ancora la possibilità di recedere dalle polizze accessorie allo scadere dell’assicurazione principale, per evitare il fenomeno dei “tie contract” e delle clausole capestro, materia su cui continuerà a vigilare l’Ivass.
Proposte, non tutte innovative, che si uniscono all’approvazione entro 120 giorni dall’emanazione del ddl di una tabella unica nazionale sulle macrolesioni, da anni fonte di dibattito tra i soggetti coinvolti.
Lotta alle frodi, le novità
Altre norme riguardano l’altra faccia della medaglia, quella dell’illegalità. Se negli scorsi anni si è puntato alla verifica dei tagliandi assicurativi attraverso tutor elettronici e l’incrocio di banche dati dei vigili e delle questure, è il momento di falciare i sinistri fantasma, le truffe e i giri di false testimonianze. Le idee non mancano: consentire di visionare il veicolo ai periti della compagnia prima della sottoscrizione della polizza oppure obbligare l’indicazione dei testimoni in caso di incidenti con soli danni alle cose non oltre il momento della denuncia.
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