Decreto rilancio: troppo poco per il settore auto
11 mag 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Nessuna misura per sostenere il ricambio del parco auto
Svanisce il sogno di una nuova rottamazione. Nel Decreto Rilancio messo a punto dal governo, le auto restano abbastanza sullo sfondo e il settore non può fare previsioni ottimistiche. Da più parti si sperava in nuove misure per sostenere il ricambio del parco auto, visti i crolli delle vendite nei mesi di marzo (-85,4%) e aprile (addirittura -97,5%), ma l'unico beneficio è il rifinanziamento dell'ecobonus attuale.
In sostanza per il 2020, il governo ha deciso di aggiungere 100 milioni di euro ai 70 già previsti per quest’anno dalla legge di bilancio per il 2019, per la misura che permette un risparmio a chi acquista auto ecologiche. Sulle soglie di emissione per accedervi non ci sono cambiamenti: 0-20 g/km e 21-70 g/km di CO2 che sostanzialmente limita l'incentivo a chi passa all'elettrico e a qualche ibrida plug-in; nessuna novità neanche sulle somme che si possono ottenere sotto forma di riduzione del prezzo di acquisto, rispettivamente 4 mila e 1.500 euro che salgono a 6 mila e a 2.500 euro se contestualmente si rottama un'auto Euro 0, 1, 2, 3, 4.
Eppure, sono in molti a pensare che, vista la terribile crisi economica in atto, il consumatore sarà più orientato verso vetture meno costose e più fruibili di quelle elettriche. La speranza per il comparto auto era di ottenere un allargamento dei parametri, pur mantenendo la linea verde. Un bonus specifico per auto ad alimentazione tradizionale ma a basse emissioni oppure un superammortamento per le auto aziendali.
C'è da chiedersi se si tratti di una disattenzione da parte del governo o di un piano meditato. Chi propende per quest'ultima versione vede nel capitolo dedicato alle colonnine elettriche il contraltare degli incentivi per le auto ecologiche. Entrando infatti nel capitolo ristrutturazioni, chi realizza una colonnina di ricarica per auto elettriche ha diritto all'ecobonus del 110%, ovvero addirittura un guadagno su quanto speso da ottenere nei successivi 5 anni sotto forma di detrazioni fiscali, o da cedere alla banca o alla ditta che realizza i lavori per recuperare subito il 100%.
La crisi derivata dalle misure del contenimento della pandemia segnerà il nostro futuro, si spera non per troppo tempo; i dati delle immatricolazioni in questo inizio 2020 descrivono un crollo senza precedenti e capace di far tremare i polsi anche alle aziende più solide, ma comunque la si pensi è chiaro che oggi e nei prossimi anni il settore dell'auto e l'indotto economico ad essa legato resterà fondamentale per la ripartenza.
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