Documento Unico Circolazione, chiesto rinvio per l'entrata in vigore
29 mar 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Mancano pochi giorni all'introduzione del nuovo cerctificato
Possibile un nuovo rinvio per il Documento Unico di Circolazione, il certificato introdotto quasi un anno fa a livello sperimentale in Italia e che dovrebbe entrare in vigore in via definitiva già dal 31 marzo.
Consente una semplificazione per gli automobilisti in quanto raggruppa in un unico documento la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà.
Sostanzialmente si tratta dell'attuale modello di Carta di Circolazione nel quale sono annotati anche i dati relativi alla situazione giuridico patrimoniale del veicolo presenti nel Pubblico Regristro Automobilistico (PRA).
Tuttavia le associazioni di categoria del mondo dell'auto (Unasca, Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto e Unrae) lamentano l'impossibilità di rispettare la scadenza del 31 marzo 2021 perché i software gestionali delle società, degli uffici, degli studi e delle agenzie non sono ancora in grado di svolgere la nuova procedura digitale.
Le istituzioni non hanno risposto a questa richiesta di proroga, ma è possibile che si decida per un rinvio all'ultimo momento.
Cosa cambia per l'automobilista
Per gli automobilisti le novità non saranno sostanziali, ma di certo il nuovo DUC prevede una riduzione dei costi e un processo di semplificazione nella gestione burocratica del mezzo.
Il documento infatti viene rilasciato in formato digitale, con la possibilità di scaricarlo sul proprio smartphone tramite QR Code.
Il Documento sarà consegnato in caso di prima immatricolazione o trasferimento di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi sotto le 3,5 tonnellate, mentre non interesserà i ciclomotori e le minicar, che continueranno ad utilizzare entrambi i documenti attuali.
Con il foglio unico di circolazione, inoltre, i controlli da parte della polizia stradale diventeranno più veloci e precisi, infatti potranno verificare tutte le informazioni del veicolo in pochi istanti.
Per gli automobilisti, invece, il vantaggio sarà sui costi, dato che le tariffe che potrebbero passare da 100 a 61 euro per ogni immatricolazione o passaggio di proprietà.
Le ragioni della richiesta di rinvio
Le associazioni hanno chiesto una proroga di 6 mesi per la messa a regime delle procedure interamente digitali per l'emissione del Documento unico.
Il rischio è che i tempi per ogni certificato si allunghino con la conseguenza di ulteriori rallentamenti al mercato dell'auto già piegato dalla crisi dovuta al Covid.
Il punto, come spesso succede, è la difficoltà di comunicazione tra i sistemi dei diversi uffici come, per esempio, quelli del PRA e dell'Archivio nazionale dei veicoli.
La speranza è che anche a fronte di una nuova proroga ci sia presto un avanzamento decisivo verso la digitalizzazione di tutti i documenti legati all'auto (come è avvenuto con successo per il tagliando assicurativo).
Grazie alla dematerializzazione dei certificati si possono abbattere i costi fissi legati ai veicoli e velocizzare la richiesta di pratiche.
Sogniamo un mondo in cui non sia più necessario andare fisicamente alla motorizzazione o in altri uffici perché tutte le pratiche potremo farle comodamente dal nostro smartphone.
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