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Elezioni, non si parla abbastanza di mobilità

19 set 2022 | 4 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Le elezioni del 25 settembre mettono in luce una mancanza forte. Nei programmi dei partiti e ancor più nel dibattito di campagna elettorale, la mobilità è finita ai margini, così come i temi della sostenibilità che vanno di pari passo. Eppure si tratta di un aspetto centrale della vita dei cittadini, sia dal punto di vista dei costi che si devono affrontare, sia in senso più generale come motore dell’economia.

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Ha vinto l’economia

Come spesso accade quando ci sono “temi forti” come il costo di gas ed energia, l’inflazione o i timori di recessione dell’economia, tutti gli altri vengono ignorati perché si punta a ottenere la massima attenzione possibile.

Il tema della mobilità però è centrale e si allarga su tanti fronti: c’è la mobilità privata, il trasporto pubblico e in generale infrastrutture e logistica. Quest’ultimo in particolare da anni viene indicato come il vero punto di svolta per l’economia. Eppure durante la campagna elettorale non si è parlato di grandi opere o di infrastrutture. Ancor meno si è parlato di mobilità privata nonostante il settore automotive valga il 13% del Pil ed è stato al centro dell’agenda del governo uscente che ha anche varato una serie di incentivi.

Ancor più orfano il tema del trasporto pubblico locale, un po’ perché considerato appunto “locale” e quindi più adatto ad elezioni amministrative che non a quelle politiche, eppure per parlare di sostenibilità ed ecologia non può essere dimenticato.

I costi dell’auto

L’auto costa. C’è poco da fare. Non solo l’acquisto dell’autovettura, ma tutte le spese ancillari. Da quelle ordinarie come l’assicurazione, il carburante, i parcheggi, le multe a quelle meno frequenti come la manutenzione, la revisione eccetera. Anche solo gli aumenti di benzina e diesel che hanno fatto registrare record su record e che sono tenuti a bada da una misura (temporanea) varata dal governo uscente, avrebbero dovuto trovare spazio nei dibattiti politici. Ci sono idee concrete e di lungo periodo per abbassare i prezzi dei carburanti? Silenzio.

Tutto questo poi si colloca in una fase di transizione delicata: ormai si è deciso di puntare sull’elettrico, ma quali sono i progetti per accompagnare e accelerare questo mastodontico passaggio? Continuare sul solco già tracciato non sembra garantire risultati migliori di quelli avuti finora. Le carenze infrastrutturali (colonnine di ricarica) sono ancora enormi e rallentano il processo. Nessuno però ha spiegato se intende intervenire sul tema.

C’è poi una mina vagante che ci attende e sul quale prima o poi si metterà il piede: tendenzialmente il costo delle auto elettriche è maggiore rispetto a quello delle auto ad alimentazione tradizionale. Quando l’offerta sarà quasi tutta formata da questo tipo di auto, ci sarà un calo delle immatricolazioni? È possibile perché non tutti potranno permettersi di acquistare un’auto che a parità di modello costa di più.

Infrastrutture e logistica

Il tema è centrale perché da questo dipende non solo l’economia del Paese, ma anche un miglioramento sul fronte ecologico. Su cosa punterà l’Italia? Sul trasporto delle merci su rotaia? Sulla creazione di nuove infrastrutture come la Tav? L’allungamento dell’alta velocità? Teniamo anche presente che le infrastrutture vanno pensate come un progetto allargato e interconnesso tra diversi mezzi.

L’esempio lampante in questo caso è quello dell’alta velocità per i passeggeri privati: anche se faccio dei treni super veloci e delle stazioni accoglienti, non riuscirò a convincere una persona a usarli se poi arrivato a destinazione non trova un mezzo pubblico per raggiungere la destinazione finale. In questo si incrocia anche il tema delle liberalizzazioni dei taxi e del trasporto pubblico locale. Questo approccio sistematico vale anche per le merci, ad esempio: perché le aziende utilizzino le rotaie per muovere i container occorre un collegamento infrastrutturale con i porti, altrimenti l’unica scelta è operare su gomme.

I temi sono tanti e anche piuttosto complessi. Chiaramente non ci sono soluzioni facili, ma sarebbe stato interessante leggere dei piani integrati sulla mobilità nei programmi elettorali. Il tema della mobilità può essere ignorato, ma è presente nelle nostre vite di tutti i giorni e nel lavoro delle imprese e prima o poi bisogna occuparsene o rimarremo sempre fermi al palo.

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