Furti d'auto: in Italia spariscono 274 auto ogni giorno
13 ago 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Pensavamo che le innovazioni tecnologiche ci avrebbero messo al riparo dai furti d'auto, gli entusiasmi per i primi allarmi con il telecomandino trent'anni fa erano alti. La realtà è che purtroppo le auto che continuano a sparire sulle nostre strade sono tante: 274 ogni giorno.
Secondo uno studio elaborato da LoJack Italia, la società americana parte del colosso della telematica CalAmp e leader nel rilevamento e recupero di beni rubati, i furti d'auto nel nostro Paese sono poco meno di 100mila ogni anno, con una notizia buona e una cattiva. La buona è che nel 2017 sono diminuiti, la brutta è che molti meno veicoli vengono ritrovati. Solo 4 vetture su 10 vengono recuperate.
Il preferito dai malviventi oggi è diventato il SUV, i furti di questo tipo di vettura sono in controtendenza con il dato generale e sono cresciuti dell'8% rispetto al 2016. Le Regioni più a rischio sono Lazio, Lombardia e Puglia, mentre i modelli più ricercati sono Nissan Qashqai, Kia Sportage e Range Rover.
Da una parte, quindi, si riducono le possibilità di restare vittime di furti, dall’altra una volta avvenuta la sottrazione, in 6 casi su 10 del veicolo si perdono le tracce: tradotto in numeri, delle 274 vetture che vengono rubate ogni giorno ben 164 non faranno mai ritorno al legittimo proprietario.
Si potrebbe parlare di due fenomeni diversi. Per quanto riguarda le utilitarie come Panda, Fiat500, Punto il fine principale del furto sembra essere il recupero di pezzi di ricambio, mentre SUV e altre auto di grossa cilindrata sono spesso oggetto di furti su commissione e a parte una “ripulita” al numero di telaio, documenti e targa, vengono vendute così come sono.
Soprattutto per questo tipo di sottrazioni, è cambiato anche il modus operandi dei ladri che sono diventati dei veri e propri professionisti dotati di apparecchiature tecnologiche non da poco. Due sono le tecniche più utilizzate nel nostro Paese: il sistema di riprogrammazione della chiave e il cosiddetto “relay attack”.
Il primo si serve degli strumenti di connessione del veicolo e consente grazie ad un’apposita apparecchiatura, di accedere all’unità di controllo elettronico che contiene le informazioni riservate del transponder e di ottenere facilmente una nuova chiave in meno di un minuto. Si tratta di una soluzione utilizzata sia sui veicoli che hanno una funzione di smart start, sia su quelli privi di antifurti meccanici tradizionali.
Il relay attack non prevede il contatto fisico con la vettura, ma l’uso di due ripetitori in radiofrequenza, che consentono di far “rimbalzare” la comunicazione tra l’auto e la sua chiave anche quando questa è a distanza. In questo modo il veicolo viene di fatto “ingannato”, facendo risultare la presenza della chiave per la normale procedura di autenticazione.
La lotta tra guardie e ladri continua e, per non rischiare di restare nel mezzo, la soluzione potrebbe essere quella di stipulare un'assicurazione sul furto o semplicemente di aggiungere questa copertura alla RC Auto che già si possiede. Anche in questo ambito la grande concorrenza tra le compagnie auto ha fatto ridurre i prezzi, un'occhiata alle tariffe potrebbe davvero fare la differenza.
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