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Governo, le misure sulla mobilità in manovra

21 nov 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

C’è anche un po’ di mobilità nella manovra finanziaria appena varata dal nuovo Governo Meloni. Niente di sconvolgente, ma qualche segnale è arrivato. La manovra, come spiegato ampiamente è stata monopolizzata dagli aiuti a imprese e famiglie sui costi dell’energia (circa 21 dei 35 miliardi totali), poi c’erano alcuni interventi di bandiera a cui i partiti non hanno voluto rinunciare. Poco dunque è rimasto per il capitolo mobilità. Vediamo quali interventi sono stati approvati.

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Ridotti gli aiuti per il caro carburante

Tecnicamente questo capitolo rientra nelle misure per il caro energia, quei 21 miliardi già citati. Sono infatti state prorogate le misure messe in piedi dal governo Draghi per abbassare il prezzo di benzina e diesel, ma c’è una brutta notizia. Il taglio delle accise è stato dimezzato. Gli sconti verranno ridotti: “Dal primo dicembre 2022 sulla benzina e il gasolio si passa da 0,25 per litro a 0,15, mentre per il Gpl da 0,085 per kg a 0,051”, si legge nel comunicato del ministero dell’Economia e delle Finanze.

La riduzione degli sconti, invece, non avrà effetto sugli autotrasportatori. Ma non è l’unico problema: questa, come le altre misure contro il caro energia hanno un orizzonte temporale di un trimestre; a marzo se la situazione internazionale non si sarà stabilizzata si dovranno trovare nuove risorse o gli aumenti ci colpiranno in pieno.

Bloccato l’aumento delle multe

Come avevamo denunciato in questo approfondimento, per effetto di una legge le multe vengono ritoccate sulla base dell’inflazione ogni due anni. Se nel passato non ce ne siamo mai accorti è perché l’inflazione era molto bassa, ma con i tassi odierni si rischiava un consistente aumento. Questo meccanismo automatico è stato sterilizzato dal governo, le multe resteranno le stesse anche per il 2023.

Condono per le multe sotto i 1.000 euro

A proposito di multe, la manovra prevede anche lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Di questo gruppo fanno parte anche le multe stradali o il bollo non pagato. Capitolo controverso: se chi aveva in corso un pagamento tenderà a festeggiare, tutti quelli che hanno diligentemente pagato i verbali saranno indignati.

Questa misura suona tanto come un condono a costo zero e il messaggio che sottintende è chiaro: viene premiato chi non paga. Il provvedimento è stato giustificato dicendo che le cartelle sotto i mille euro sono un numero spropositato e andarle ad esigere ingolferebbe il sistema. I costi di riscossione sarebbero più alti delle somme che si riuscirebbero a recuperare, senza contare che nella maggior parte dei casi questi debiti sono inesigibili (società fallite, persone decedute, ecc.).

Il ragionamento può essere condivisibile, ma il contribuente onesto l’avrebbe digerito meglio se fosse stato accompagnato da una revisione del sistema di riscossione (non solo delle multe, ma anche delle tasse in generale), altrimenti non si fa che premiare chi non si cura del bene pubblico.

Seggiolini, un aiuto per le famiglie

Come altri prodotti per la prima infanzia, i seggiolini auto vedono un abbattimento dell’Iva che passa dal 22% al 5%. Nel paniere che godrà di questo beneficio ci sono anche: latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia; preparazioni alimentari di farine, semole, semolini, ecc.; pannolini per bambini.

I seggiolini, per quanto salva vita (oltre che obbligatori per legge), sono un accessorio costoso, sarà per questo che molti genitori non se ne dotano. Secondo un’indagine Anas il 41,7% non utilizza i dispositivi di ritenuta per bambini sul lato anteriore dell’auto, percentuale che sale al 48,4% se si considera il sedile posteriore.

Speriamo che almeno questo possa aiutare la sicurezza sulle strade. E speriamo anche che i capitoli mobilità e assicurazione auto possano trovare più spazio nei futuri provvedimenti del governo.

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