Guida autonoma: i tempi si allungano
23 ago 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Immagino un futuro in cui dopo aver inserito l'indirizzo di destinazione l'auto mi ci porta automaticamente. E magari va anche a trovare parcheggio da sola. Di guida autonoma si parla ormai da anni e le sperimentazioni sono state diverse (alcune di straordinario successo, alcune di altrettanto eclatante fallimento), ma la strada sembra essere più lunga del previsto. Sul tema è intervenuto poco tempo fa una delle persone al mondo più titolate a parlarne: Elon Musk. Il fondatore di Tesla su Twitter ha ammesso che la guida autonoma è più difficile di quanto si aspettasse poiché richiede una sofisticata intelligenza artificiale in grado di rapportarsi con il mondo reale.
I limiti del sistema stradale
Il problema principale non è tanto nella tecnologia delle auto, ma nelle infrastrutture che le circondano: fondamentalmente la rete stradale è stata pensata e costruita per l'uomo non per i computer.
Un'analisi commissionata dall'Automobile Club tedesco stima un percorso piuttosto lungo: si potrebbero vedere relativamente presto le prime vetture a guida autonoma in autostrada, ma solo dal 2030 in ambito urbano e grazie a un'evoluzione graduale.
Un'auto in grado di muoversi dalla partenza all'arrivo senza alcun aiuto umano potrebbe iniziare a essere più consueto a partire dal 2040.
Un'auto deve essere capace di riconoscere tutti gli ostacoli e agire di conseguenza, ciò che accade mentre si guida però è tutt'altro che standard.
Altro discorso importante è sui tempi di latenza. Per spiegarlo con semplicità basta pensare a quando parliamo al cellulare durante un viaggio e perdiamo la linea per qualche secondo. Se ad oggi questo si traduce in un cortese “ti ho perso, potresti ripetere?”, durante una guida autonoma potrebbe essere una tragedia.
Il contatto tra il mondo circostante e le tecnologie di bordo deve essere continuo, senza interruzioni e immediato (ovvero senza tempi di latenza nella risposta).
Le conseguenze sul mondo assicurativo
La guida autonoma è destinata a cambiare radicalmente le nostre polizze Rc Auto.
Queste ad oggi sono basate sulla responsabilità del guidatore, ma che succede se a guidare è un computer? Si passerà a una tipologia di assicurazione più simile a quella per esempio per i caseggiati e i condomini? Dovrà essere integrata a una polizza salute così che questa possa attivarsi in caso di incidente a prescindere da eventuali colpe?
Non c'è ancora una risposta, ma l'interrogativo è incalzante perché tutto il mondo automobilistico riconosce le potenzialità della guida autonoma.
Il futuro è già arrivato
Quello che succederà probabilmente sarà un avanzamento graduale verso l'obbiettivo della guida autonoma.
Tutti quegli strumenti di assistenza alla guida che è già possibile avere sulle nostre vetture saranno sempre più efficienti e andranno a sostituirsi sempre più spesso al guidatore (per esempio nella frenata).
Non è difficile immaginare un intervento sempre più deciso della tecnologia a integrazione delle capacità dell'essere umano, il vero salto ci sarà nel passaggio alla completa autonomia e questo è ancora là da venire.
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