Incentivi auto, dal governo nuove aperture
4 set 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
L'obiettivo in questo caso è duplice
Per rinnovare il parco auto in Italia potrebbero presto arrivare nuovi incentivi. Ad annunciarli è il ministro delle Imprese e del Made in Italy Alfonso Urso durante un question time alla Camera dei deputati. Non ha fatto cenno a quanto potrebbero ammontare, ma dato il suo ruolo ha posto l’accento su un aspetto importante, ovvero su dove le auto vengono prodotte.
Il rinnovo del parco auto
In Italia circolano 11 milioni di vetture Euro 0, 1, 2 e 3. Auto non solo inquinanti perché prodotte molti anni fa, ma anche poco sicure: più un’auto è vecchia più è soggetta a problemi e non possiede le dotazioni di sicurezza più moderne. Per questo il ministro ha dichiarato: “è nostra intenzione aumentare gli incentivi per consentire a chi ne ha davvero bisogno e migliorare il parco circolante”. L'anzianità del veicolo, inoltre, incide anche sul costo dell'Rc auto.
L’obbiettivo è sempre quello di favorire veicoli più sostenibili, ma il ministro non è andato nel dettaglio di questo punto. Abbiamo visto negli ultimi anni come gli incentivi, strutturati per favorire soprattutto elettrico e ibrido, non riescono a dare una risposta completa agli italiani, con il risultato che la quota destinata alle auto ad alimentazione tradizionale si esauriscono in breve, mentre restano disponibili a lungo quelli per le vetture elettriche.
Molti analisti chiedono che vengano aumentati quelli per le auto a benzina o diesel, per dare una scossa più forte al rinnovo del parco auto circolante.
Dove vanno questi fondi
Più che sul fronte dell’alimentazione, il ministro ha preferito soffermarsi su un aspetto interessante riguardante i costruttori di autovetture, pensando a uno schema che possa favorire di più il sistema Italia. “La revisione degli incentivi deve, da una parte favorire il passaggio a veicoli più sostenibili ambientalmente rispetto a quelli attualmente circolanti, dall'altro incentivare la produzione nazionale, perché il consuntivo degli incentivi sinora fatti negli anni precedenti ci dice che l’80% degli incentivi è andato ad auto prodotte all'estero e importate in Italia” ha detto Urso.
Pensare dunque a incentivi che possano anche favorire la produzione nazionale è una buona idea, che si scontra però con una realtà difficile. In Italia vengono prodotte solo alcune vetture Stellantis (ex Fiat, ex FCA). Il ministro ha annunciato di aver instaurato un rapporto con l’azienda sul tema della produzione italiana e che il tavolo con Stellantis punta proprio a rilanciare la produzione (e di conseguenza anche i posti di lavoro) nel nostro Paese.
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