Incidenti 2020, studio Aci: ecco le strade più pericolose
29 nov 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
La mortalità, però, diminuisce meno del numero di incidenti
Qualcosa di buono il lockdown l’ha portato: nel 2020 sono calati il numero di incidenti sulle strade e di pari passo il numero di vittime. Si tratta ovviamente di un dato falsato dal blocco alla mobilità imposto dal Covid, ma un -48,3% di sinistri sulla rete primaria e -45,2% di morti è comunque un risvolto positivo che emerge dallo studio Aci “Localizzazione degli incidenti stradali 2020”
L’incidentalità maggiore avviene nella rete urbana
Ovviamente le strade di città sono più trafficate e la concentrazione porta più frequentemente a scontri: 73 incidenti su 100 infatti avvengono nei centri abitati, 22 su strade extraurbane e 5 in autostrada. Come detto il 2020 ha visto un calo generale: autostrade: -39,9% incidenti, -37,1% morti; strade extraurbane: -27,5% incidenti, -25,7% morti; centri abitati, nel complesso, -31,7% incidenti, -20,3% morti.
Un dato però resta negativo perché In tutti gli ambiti stradali, la mortalità diminuisce meno del numero di incidenti.
Mortalità ancora troppo alta
L’indice di mortalità medio, è stato pari a 3,8 morti ogni 100 incidenti, in crescita rispetto al 2019 (era 3,4). Sulla rete autostradale, le diminuzioni sono state più consistenti sia in termini di incidenti (-40%) che di morti (-37%).
La pandemia ha notevolmente influenzato la distribuzione temporale dell’incidentalità: le diminuzioni più accentuate nel numero di incidenti si sono, infatti, verificate nei mesi di marzo (-73%) e aprile (-86%), in corrispondenza con le chiusure totali. Diminuzioni più contenute - tra 8 e 15% - a luglio, agosto e settembre. L’indice di mortalità più elevato nel mese di marzo (5,4 decessi ogni 100 incidenti); luglio il mese in cui si sono verificati più morti (113).
Prendendo come riferimento l’anno 2010, gli incidenti sulla rete primaria sono diminuiti del 48,3% (media Italia -44,5%), i morti del 45,2%, (media Italia -41,8%).
Quali sono le strade più pericolose
Tra le strade sulle quali si verificano più incidenti, troviamo le Tangenziali di Milano, la Tangenziale Nord di Torino, la Diramazione di Catania A 18 dir, il Raccordo di Reggio Calabria, il Grande Raccordo Anulare e la Penetrazione Urbana della A24 a Roma. Per le strade extraurbane, frequenza elevata di incidenti per la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nel tratto in provincia di Monza Brianza, la SS 207 Nettunense in provincia di Latina, la SP 227 di Portofino in provincia di Genova e l’Asse interurbano di Bergamo.
Quali gli utenti più a rischio
Tra gli utenti che finiscono per essere spesso coinvolti in un incidente stradale ci sono i motociclisti, considerati particolarmente vulnerabili (riguardano il 20,8%). Nel loro caso l’indice di mortalità è stato pari 5,2 morti ogni 100 mezzi rispetto all’1,4 delle auto. È in crescita invece il numero dei ciclisti, coinvolti nel 4,7% degli incidenti sulla rete viaria principale (era il 3,9 lo scorso anno).
Il 3,4% degli incidenti sulla rete viaria principale è un investimento di pedone.
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