Incidenti stradali: nel mondo 1,35 milioni di vittime ogni anno
7 gen 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
La silenziosa strage che avviene sulla strada
È una strage silenziosa quella che si verifica ogni giorno sulle nostre strade. Con un bollettino degno di una sanguinosa guerra, le cifre ufficiali dei morti per incidenti stradali parlano di 1,35 milioni di vittime ogni anno. Si tratta della prima causa di morte per le persone tra i 5 e i 29 anni. A lanciare l'allarme è l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Oms che offre anche una suddivisione per aree geografiche e per categorie. Quelle maggiormente a rischio sono piloti e passeggeri di moto e scooter con il 28% dei casi, quasi a pari merito con pedoni e ciclisti con il 26% di incidenza. Il resto sono le classiche 4 ruote o i mezzi pesanti.
Come siamo messi in Italia? L’Italia nel documento figura tra i Paesi con meno morti sulle strade, 5,5 ogni 100mila abitanti, lo stesso della Francia, e in generale le politiche sul tema sono promosse, anche se la scheda relativa al nostro Paese lamenta una bassa percentuale (38%) di adozione di sistemi di sicurezza per bambini e anche di persone che usano le cinture, solo il 62% nei sedili anteriori e appena il 15% in quelli posteriori. In generale l'area geografica europea insieme ad America e Pacifico Occidentale è quella con i tassi di miglioramento più incisivi. In Africa il tasso di mortalità per gli incidenti stradali è di 26,6 ogni 100mila abitanti, mentre nel vecchio continente di 9,9 ogni 100mila.
Il bollettino è ancora più impressionante se si divide il dato su base quotidiana: ogni giorno nel mondo 3.700 persone muoiono a causa di un incidente. Un numero inaccettabile soprattutto considerando il fatto che in teoria disporremmo di tutti i mezzi per evitare la maggior parte dei sinistri, dai sistemi di sicurezza delle auto ai Codici della Strada, ma purtroppo l'errore umano e la distrazione finiscono per fare la loro parte. Se ogni giorno nel mondo morissero altrettante persone per incidenti aerei sicuramente non ci sarebbe più nessuno disposto a salire a bordo di un velivolo, mentre continuiamo tranquillamente a metterci al volante inconsapevoli di quanti rischi corriamo.
Incalcolabili i danni, da quelli diretti per le compagnie assicurative a quelli indiretti per la società, le perdite umane sia da un punto di vista emotivo che sociale.
La speranza è che ci sia sempre più sensibilità sul tema e che si mettano in atto tutti gli strumenti possibili per ridurre gli incidenti.
Con la consapevolezza di quanta strada ci sia ancora da fare possiamo però lavorare per un futuro migliore e sognare un mondo in cui la RC Auto dei nostri nipoti o pronipoti sarà chiamata a coprire solo i danni di una grandinata sulla carrozzeria, o il carro attrezzi per un guasto, mentre gli incidenti saranno solo il lontano ricordo di un passato ormai remoto.
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