Italia e auto elettrica: una sfida tra bassa diffusione e infrastrutture in crescita
11 nov 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
L’Italia continua a mostrare una bassa penetrazione delle auto elettriche, nonostante l’incremento delle infrastrutture di ricarica. Nei primi nove mesi del 2024, la quota di mercato delle elettriche rimane ferma al 4%, contro un robusto 42,9% delle ibride, confermando una preferenza per quest’ultima tecnologia.
Diversi fattori come autonomia, tempi di ricarica e costi, ancora elevati per la maggior parte dei modelli, contribuiscono a rallentare la transizione verso l’elettrico.
Italia fanalino di coda in Europa per le immatricolazioni elettriche
Rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia è in netto ritardo nella diffusione delle auto elettriche. Le immatricolazioni elettriche si fermano al 4%, una quota lontana dalla media europea del 13,1% e ben al di sotto della Francia, che raggiunge il 17,1%.
Al contrario, l’Italia si distingue per l’alto tasso di veicoli ibridi, che rappresentano il 42,9% del mercato, superando non solo la media europea (37%) ma anche Paesi come Francia e Germania. Questa tendenza evidenzia una preferenza degli italiani per le soluzioni intermedie, che uniscono tecnologie a basso impatto ambientale con un’ampia autonomia, un problema ancora significativo per i veicoli 100% elettrici.
Barriere alla diffusione dell’elettrico: costi, autonomia e tempi di ricarica
Tre ostacoli principali frenano la diffusione delle auto elettriche in Italia: il costo iniziale, l’autonomia e i tempi di ricarica. Sebbene i modelli più recenti offrano un’autonomia maggiore (circa 400-450 km previsti per i modelli in uscita entro il 2025), questa rimane limitata rispetto alle auto tradizionali che possono anche essere rifornite più facilmente.
Anche i tempi di ricarica restano un problema, nonostante la crescente diffusione di stazioni dedicate, anche delle tipologie più potenti, supportata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Sul fronte economico, le auto elettriche sono ancora costose per la maggior parte dei consumatori: oltre l’84% dei modelli sul mercato rientra nella fascia tra 20.000 e 80.000 euro, mentre solo l’1% si colloca sotto i 20.000 euro.
Sviluppo delle infrastrutture e scenari futuri
Il numero di punti di ricarica in Italia è in aumento, con circa 51.000 punti di ricarica attivi nel 2023, distribuiti in modo da garantire una buona copertura territoriale: il 99% del territorio ha un punto di ricarica entro 20 km e l’86% entro 10 km. Tuttavia, ben 3.691 comuni sono ancora sprovvisti di punti di ricarica.
Secondo le proiezioni di Motus-e (associazione costituita da operatori industriali, filiera automotive, mondo accademico e movimenti di opinione per accelerare il cambiamento verso la mobilità elettrica), il settore potrebbe seguire due scenari di sviluppo entro il 2035: uno scenario “Accelerato” in cui la penetrazione delle elettriche aumenterà fino al 56% di quote di mercato per le elettriche al 2030, e uno “Conservativo” che prevede un passaggio graduale con il 39% delle immatricolazioni totali di elettriche entro il 2030.
La transizione verso l’elettrico in Italia incontra difficoltà che riflettono un contesto economico e infrastrutturale complesso, nonostante una rete di ricarica in espansione. Riuscire ad allinearsi agli standard europei richiederà incentivi efficaci e soluzioni innovative che possano rendere l’elettrico più accessibile e conveniente per gli italiani. Il taglio degli incentivi per l’acquisto di auto annunciato nella Legge di Bilancio, potrebbe ulteriormente deprimere queste previsioni.