L’UE vara i motori euro 7: nuova stretta dal 2025
7 nov 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Costruttori preoccupati per l’aumento dei costi
L’Europa va avanti sulle norme anti inquinamento e comunica le regole relative ai motori Euro 7. Si tratta ovviamente di una nuova stretta per quanto riguarda le emissioni che secondo le istituzioni dell’Unione porterà benefici significativi alla popolazione. Scetticismo da parte dei costruttori che lamentano un forte aumento dei costi a fronte di miglioramenti marginali. I nuovi parametri saranno obbligatori a partire dal 2025.
Le nuove regole dell’UE
Se pensavamo di guidare l’auto più ecologica possibile con il nuovissimo fiammante Euro 6, è già tempo di ricredersi perché la Commissione Europea ha pubblicato la sua proposta per motori ancora più performanti dal punto di vista ecologico: gli Euro 7.
La novità più importante riguarda anzitutto l’ampiezza del provvedimento, le regole dovrebbero valere per tutti i veicoli a motore senza distinzioni (automobili, furgoni, autobus, autocarri) e indipendentemente dal tipo di alimentazione: benzina, diesel o elettrico non fa differenza. Al centro dei nuovi ragionamenti infatti non c’è solo il motore in sé ma anche altre parti del veicolo come freni e pneumatici. I nuovi limiti non coinvolgono le emissioni di anidride carbonica perché con il pacchetto Fit for 55, l'Europa ha già deciso di portare al 100% la riduzione della CO2 per auto e furgoni entro il 2035, per questo vengono analizzati più altri aspetti come il NOx e il particolato.
Le auto e i furgoni dovranno emettere il 35% in meno di NOxrispetto alla precedente normativa e i mezzi pesanti il 56% in meno. Inoltre, il particolato dovrà essere ridotto, rispettivamente, del 13% e del 39%. Per gli impianti frenanti è previsto un taglio del 27%.
Con il termine NOx vengono indicati l’insieme dei due più importanti ossidi di azoto a livello di inquinamento atmosferico: l’ossido di azoto NO e il biossido di azoto NO2 che sono normalmente generati durante una combustione che avviene utilizzando aria, quindi anche nei motori a combustione. A dire il vero questo tipo di emissioni sono già molto basse per quanto riguarda i mezzi di trasporto, ma ormai si lavora sempre più di fino. Gli standard Euro 7 fisseranno la soglia per gli ossidi di azoto a 60 mg/km sia per i motori a benzina che per i diesel. Prima erano rispettivamente 60 e 80.
Le norme Euro 7 saranno le prime a livello mondiale a stabilire limiti aggiuntivi per le emissioni di particolato dei frenie per quelle di microplastica degli pneumatici. Queste regole si applicheranno a tutti i veicoli, compresi quelli elettrici.
Le reazioni
Thierry Breton, commissario al mercato unico, definisce la proposta "equilibrata e necessaria per proteggere il clima", ma le prime reazioni del settore sono negative. L'associazione dei costruttori europei Acea esprime "serie preoccupazioni": "l'industria automobilistica prende molto seriamente il suo ruolo di ridurre sia la CO2 che le emissioni inquinanti, ma purtroppo, il beneficio ambientale della proposta della Commissione è molto limitato, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli", spiega il presidente Oliver Zipse che è anche ceo di Bmw.
Insomma c’è grande preoccupazione. Il settore auto lamenta anni di crisi e si teme che queste nuove regole ancora più stringenti faranno aumentare ancora di più i costi, con un ulteriore calo delle immatricolazioni e conseguenze sui mercati annessi, come quello assicurativo.
I provvedimenti ambientali sono una cosa seria e si stima che a causa delle emissioni ci siano migliaia di morti ogni anno, decessi che sarebbero evitabili con un’aria pulita. Su una cosa però i costruttori hanno ragione: non ci sembra che la Commissione Europea abbia lo stesso accanimento su altri ambiti quali i processi industriali, i riscaldamenti o il trasporto aereo.
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