Mercato auto, a novembre +14,7% ma il 2019 è ancora lontano
5 dic 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Arrancano i veicoli elettrici e a metano
Il mercato auto continua lentamente a recuperare terreno, ma non è ancora abbastanza. I dati di novembre sono con il segno positivo, ma il gap con il 2019 è ancora lontano. Per molti analisti il problema restano gli incentivi che nella loro suddivisione volta a favorire l’elettrico restano in parte inutilizzati. L’Italia avrebbe bisogno di un’accelerata sul rinnovo del parco auto che si conferma tra i più vecchi d’Europa.
I dati di novembre
Le immatricolazioni di autovetture in Italia a novembre raggiungono quota 119.853 unità, facendo segnare un +14,7% su novembre 2021 secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Si tratta di una buona performance del mercato dell’auto italiano che continua la lenta risalita dopo i dati negativi della prima parte del 2022. Con il dato di novembre il consuntivo dei primi undici mesi del 2022 tocca quota 1.211.769 immatricolazioni complessive, riducendo la contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso all’11,6%. Sicuramente un passo avanti se consideriamo che a fine luglio 2022 si viaggiava a -20,3% rispetto al 2021. Guardando però al 2019, cioè rispetto all’anno precedente la pandemia, il calo è del 31,8% quindi ancora molto lontano.
Le immatricolazioni auto a novembre ripartite per alimentazione, vedono una ripresa di auto a benzina e diesel, GPL, Mild hybrid, GPL e Plug-in. Mentre arrancano le auto elettriche e le auto a metano. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente troviamo:
- benzina: +14,2% e 27,2% in quota;
- diesel: +13,9% e 17,9% in quota;
- mild hybrid: +23,1% e 34% in quota;
- plug-in hybrid: +15% e 5,5% in quota;
- elettriche: -26,1% e 4,3% in quota;
- GPL: +38,3% e 11,3% in quota;
- metano: -78,5% e 0,3% in quota.
Superate le difficoltà nelle forniture
Una delle cause della positiva evoluzione del mercato è l’attenuarsi della difficoltà di fornitura di microchip e di altri componenti essenziali per la produzione di auto, che aveva scatenato una crisi dell’offerta e rallentamenti importanti sulle date di consegna. Sulle vendite di auto però continua ad esserci una crisi della domanda dovuta alle difficoltà economiche partite dalla pandemia accentuatesi con il ritorno dell’inflazione.
Un parco auto da rinnovare
Secondo alcuni analisti le agevolazioni statali sono troppo tarate sull’elettrico, mentre in un periodo di crisi come questo sarebbe utile allargare maggiormente la platea di automobilisti che possa accedere a un incentivo anche per auto ad alimentazione tradizionale, con un basso impatto ambientale.
Di un rinnovo del parco auto ci sarebbe proprio bisogno, lo si nota anche analizzando i passaggi di proprietà avvenuti nei primi nove mesi dell’anno: gli scambi tra privati arrivano al 59,4% dei passaggi di proprietà complessivi. Scendono invece al 37% quelli da operatore a cliente finale. Il 51,4% dei trasferimenti riguarda vetture con oltre 10 anni di anzianità. Il che vuol dire che c’è ancora una forte tendenza a mantenere queste auto piuttosto che guardare alla rottamazione.
Acquistare auto datate implica sicuramente una minor spesa nell’immediato sia per l’acquisto, che per la sottoscrizione di una polizza Rc auto. Dall’altro lato nel medio termine, comporta un aumento dei costi, talvolta imprevisti, per le riparazioni e i controlli.
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